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Mark Zuckerberg ha di recente assunto Henry Rodgers, ex capo corrispondente nazionale di The Daily Caller, un noto sito di notizie di orientamento conservatore co-fondato da Tucker Carlson – scrive The Wrap.
La nomina di Rodgers è un’altra importante mossa strategica da parte di Meta – la compagnia proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp – finalizzata a ricalibrare la sua posizione politica, sempre più vicina al presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il nuovo arrivato, con otto anni di esperienza al Daily Caller, ha seguito da vicino l’amministrazione di Trump, durante e dopo il suo mandato alla Casa Bianca.
La sua esperienza politica, particolarmente legata al movimento Make America Great Again, è indicativa, dato il ruolo che assumerà all’interno di Meta – public policy manager, secondo quanto scritto sul suo profilo LinkedIn.
L’assunzione di Rodgers arriva in un contesto di crescente attenzione mediatica su Zuckerberg e il suo avvicinamento a Trump.
Negli ultimi mesi, il proprietario di Meta è stato infatti criticato anche da sostenitori di Trump per aver tentato di riallacciare i rapporti con il presidente in modo così plateale.
Fra i vari episodi, lo scorso 20 gennaio Zuckerberg ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del tycoon – sedendo accanto ad altri leader di spicco come Jeff Bezos di Amazon, Tim Cook di Apple ed Elon Musk di X e Tesla – e ha anche donato un milione di dollari per l’evento.
Nei mesi successivi, in linea con le nuove politiche di Trump, ha smantellato il programma di fact-checking indipendente dei social media di Meta e ha rivisto le politiche inclusive – la cosiddetta DEI, diversity, equity and inclusion – del gruppo.
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L’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, alla cerimonia di inaugurazione della seconda presidenza di Donald Trump. Alla sua destra, il segretario alla Salute, Robert Kennedy Jr. Foto: FMT.
Da una parte all’altra
Questa apertura verso la nuova amministrazione rappresenta un netto cambiamento rispetto a quattro anni fa, quando Zuckerberg aveva deciso di sospendere a tempo indefinito l’account di Trump sui social media di Meta, a seguito degli eventi del 6 gennaio 2021.
Dopo l’assalto al Campidoglio, Zuckerberg aveva infatti affermato che la presenza di Trump sulle piattaforme rappresentava un pericolo per la sicurezza pubblica.
Come tutta risposta, l’allora ex presidente aveva fatto causa a Meta.
Tuttavia, nel 2023, la società ha deciso di ripristinare gli account del tycoon, una scelta che ha fatto discutere.
Poi, a gennaio di quest’anno, il colosso dei social media ha voluto risolvere il procedimento legale pagando al presidente una somma di 25 milioni di dollari.
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Donald Trump, 45esimo e 47esimo presidente degli Stati Uniti, e Mark Zuckerberg, Ad di Meta. Foto: Flickr.
Nomine gradite a Washington
Con l’ingresso di Rodgers, Meta punta ad aumentare il suo peso sulle questioni di politica pubblica.
Per farlo, Zuckerberg sta ridisegnando la composizione dei vertici dell’azienda.
Oltre alla nomina di Rodgers, lo scorso gennaio Meta ha scelto Joel Kaplan, figura di spicco nell’area repubblicana statunitense, come nuovo capo degli affari globali.
Kaplan va a sostituire Nick Clegg, ex leader dei liberal democratici in Inghilterra, che, dal 2018, aveva ricoperto prima il ruolo di vicepresidente e poi, dal 2022, di presidente per gli affari globali.
Negli stessi giorni, Dana White, presidente del circuito sportivo di arti marziali miste – Mma, nonché amico e sostenitore di Trump, è entrato nel consiglio di amministrazione di Meta.
Così come gli amministratori delegati di molte altre grandi società americane, Zuckerberg ce la sta mettendo tutta per convincere il presidente a fidarsi di lui e, in ritorno, ottenere una posizione privilegiata per influenzarne l’agenda.