Xavier Niel, il miliardario anti-establishment che potrebbe influenzare il futuro di TikTok

Di il 23 Settembre, 2024
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Xavier Niel, fondatore di Iliad, sarà l’unico rappresentante europeo con diritto di voto sulle decisioni strategiche di TikTok

Xavier Niel, ex hacker mai laureato, negli ultimi anni è diventato la forza propulsiva dell’emergente industria dell’intelligenza artificiale (AI) in Francia.

La fortuna del magnate francese è iniziata con Minitel Rose – il servizio di “chat erotica” che lanciò da adolescente – per poi passare al settore delle telecomunicazioni con l’azienda che fondò negli anni ’90, Iliad, oggi uno dei principali operatori mobili d’Europa. 

Niel nel consiglio di amministrazione di TikTok

Nei mesi scorsi, ByteDance, la proprietaria cinese di TikTok, ha annunciato l’ingresso di Niel nel consiglio di amministrazione dell’app di video brevi che rischia di essere vietata negli Stati Uniti per questioni legate alla sicurezza nazionale. Infatti, temendo che il governo cinese possa accedere ai dati degli utenti di TikTok, il presidente Joe Biden ha firmato una legge ad aprile che vieterà TikTok negli Stati Uniti, a meno che ByteDance non venda la piattaforma a un acquirente non cinese. 

Xavier Niel è l’unico europeo con diritto di voto nel consiglio di TikTok

In questo contesto delicato, Niel sarà l’unico rappresentante europeo con diritto di voto sulle decisioni strategiche di TikTok e affiancherà gli altri cinque membri: il cofondatore di ByteDance, Rubo Liang, il venture capitalist cinese Shen e due dirigenti finanziari americani, Arthur Dantchik e William E. Ford.

Mentre Niel ha preferito non commentare, ByteDance ha rilasciato un’unica dichiarazione in merito alla sua nomina: 

“Continueremo a rafforzare la diversità di competenze ed esperienze all’interno del nostro consiglio per tutelare gli interessi dell’azienda e di tutti gli azionisti”. 

Il co-proprietario del quotidiano francese Le Monde sembra essere il candidato perfetto di ByteDance: proprio come TikTok era una novità nel panorama del social media ed è poi riuscita a sottrarre gli utenti a Instagram e YouTube, anche l’azienda di telecomunicazioni di Niel era un outsider negli anni ’90, e cercava di competere con i colossi delle telecomunicazioni noti come i “big three” della Francia: Orange, SFR e Bouygues Telecom. 

Niel è a stretto contatto le principali startup francesi 

Niel è collegato a quasi tutte le principali startup emergenti francesi: è investitore in Mistral AI, valutata a 5,8 miliardi di euro (6,4 miliardi di dollari), e anche in H, un’altra nuova azienda di AI. Scaleway, il fornitore del cloud utilizzato da Mistral, è una filiale di Iliad, mentre il team dietro Hugging Face, una piattaforma per sviluppatori di AI, ha trascorso del tempo presso Station F, un vasto campus per startup lanciato da Niel sette anni fa, e prima di questo progetto, ha creato una scuola sperimentale di informatica chiamata École 42.

Lo sviluppo dell’AI in Europa

Il miliardario, inoltre, è un forte sostenitore della diversità negli algoritmi, contrario al tecno-nazionalismo diffuso in Europa, che da due decenni insegue il successo americano. Secondo lui, se l’Europa vuole competere con Asia e Stati Uniti nell’ambito dell’AI, deve agire subito.

Questa convinzione si è tradotta in un investimento di 200 milioni di euro che ha fatto nel settore lo scorso settembre, metà del quale destinato al lancio di Kyutai, un laboratorio di ricerca no-profit con sede a Parigi che quest’estate ha lanciato un assistente vocale simile a quello di OpenAI, chiamato Moshi. Niel ha spiegato:

“L’idea di Kyutai è produrre un algoritmo di intelligenza artificiale completamente aperto dal punto di vista scientifico e open source. A seconda della licenza che allegheremo a questo progetto, chiunque apporti una modifica dovrà pubblicarla.”

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