Con le elezioni presidenziali americane alle porte, la battaglia digitale tra Donald Trump e Kamala Harris si intensifica, con la candidata democratica che punta sui contenuti brevi su TikTok, mentre l’ex presidente utilizza lunghe dirette e podcast per instaurare legami con gli elettori. Nel frattempo, su X (ex Twitter), i repubblicani spopolano grazie alla nuova gestione di Elon Musk, mentre Harris e i democratici affrontano un ambiente digitale più complesso, dominato da una narrazione favorevole alla destra.
Due strategie digitali opposte
La società di analisi e monitoraggio Hootsuite ha esaminato le strategie digitali delle campagne presidenziali, rivelando che le parole chiave relative a Donald Trump hanno generato quasi il 50% in più di risultati rispetto a quelle relative a Kamala Harris, con quasi 3 post su Trump per ogni 2 su Harris. Inoltre, l’analisi del sentiment mostra che, negli ultimi 3 mesi, la maggioranza dei post sui social che fanno riferimento a entrambi i candidati ha un tono negativo. Secondo i dati, Harris riscuote maggiore sentiment positivo nel gruppo degli over 65, mentre Trump ha un sentiment più positivo in tutte le altre fasce d’età.
Secondo Brendan Gahan, esperto di economia digitale, i creator di contenuti brevi portano molta attenzione nel breve termine, ma faticano a creare legami profondi e duraturi con il pubblico, il che porta a una fanbase più passiva. Come ha detto Gahan, “molti definiscono queste elezioni come le ‘elezioni di TikTok,’ ma è solo uno slogan: non è lì che avviene un cambiamento significativo. TikTok è ottimo per generare consapevolezza, ma per mobilitare… i contenuti lunghi fanno la differenza”.
L’elezione dei podcast, non di TikTok
Nonostante molti avessero previsto che il 2024 sarebbe stata la “TikTok election“ la piattaforma ha perso centralità rispetto al 2020. Tra il rischio di ban e un focus crescente sull’e-commerce, TikTok ha visto affievolirsi il suo impatto come strumento di attivismo, che ora appare molto meno incisivo. Al contrario, i podcast hanno guadagnato fiducia tra gli ascoltatori, soprattutto tra la Gen Z.
Su X, inoltre, un’analisi del Washington Post mostra che, sotto la guida di Elon Musk, i repubblicani ottengono più visibilità e viralità rispetto ai democratici. Infatti, la quasi totalità dei 33 tweet con più di 20 milioni di visualizzazioni da quest’estate proviene da repubblicani e contengono fake news.
Uno scenario che rappresenta una sfida per Harris e i democratici, che operano in un contesto digitale sempre più sbilanciato a favore della destra. Nonostante i team di comunicazione e il supporto degli influencer, i democratici affrontano una lotta per emergere in un panorama digitale che sembra premiare maggiormente le narrazioni di destra e i contenuti dei conservatori.