Unioncamere lancia l’allarme intelligenza artificiale

Di il 06 Maggio, 2024
Per il Presidente Andrea Prete solo una impresa su 10 utilizza l'intelligenza artificiale per mancanza di esperti
(nella foto Andrea Prete, Presidente di Unioncamere) 

Che l’Intelligenza Artificiale sia destinata a modificare le nostre vite e a caratterizzare il lavoro del futuro è una certezza, ma occorre formare in maniera adeguata esperti del settore per favorirne l’uso da parte delle imprese, perché ad oggi solo una su 10 loa utlizza. A lanciare l’allarme AI è stato oggi il Presidente di Unioncamere Andrea Prete, intervenuto al Festival del Cambiamento organizzato dalla Camera di commercio della Venezia Giulia a Trieste.

“Sul digitale – ha ricordato Prete – delle imprese italiane hanno fatto passi da gigante, ma solo il 10% utilizza l’Intelligenza artificiale, mentre il 15% intende investire in questa tecnologia nei prossimi tre anni. Lo mostrano i dati sui 40mila test di autodiagnosi della maturità digitale, realizzati attraverso i Punti impresa digitale delle Camere di commercio. Resta però un problema: quello delle competenze dei lavoratori. Richieste lo scorso anno a più di 6 assunti su 10, sono considerate difficili da trovare nel 45,6% dei casi”.

“Per il sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro – ha proseguito Prete – oltre 2 milioni di assunzioni, pari al 37,1% del totale sono previste per figure professionali in possesso di competenze 4.0 -gestione di soluzioni innovative con tecnologie digitali robotiche, big analytics, internet of things ecc. Permane un’elevata difficoltà di reperimento che supera il 45% per tutte le tipologie di competenza digitale richiesta”.

Ma oltre a rilanciare l’istruzione tecnica, per Prete “occorre affrontare la denatalità non risolvibile nel breve periodo”. Intanto, però, “si può agire favorendo una immigrazione regolata che non dimentichi gli italiani di seconda o terza generazione nati e cresciuti all’estero o i ‘cervelli’ fuggiti all’estero perché non trovavano opportunità soddisfacenti in Italia”, ha concluso.

 

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