Una Meta sempre più politica

Di il 04 Gennaio, 2025
Una Meta sempre più politica
Mark Zuckerberg ha nominato Joel Kaplan, importante figura repubblicana, capo dei global affair di Meta

Dopo sette anni al timone dei global affair di Meta, Nick Clegg, ex vice primo ministro britannico e leader dei Liberal Democratici, ha annunciato la sua uscita dall’azienda. La notizia, ufficializzata con un post su Facebook, segna l’inizio di una nuova fase per il colosso di Menlo Park. A raccogliere il testimone sarà il suo vice Joel Kaplan, un importante figura repubblicana con una lunga esperienza nel dietro le quinte di Washington.

L’eredità di Clegg: tra diplomazia e crisi reputazionale

Quando Clegg è entrato in Meta nel 2018, l’azienda stava affrontando una crisi senza precedenti. Lo scandalo Cambridge Analytica aveva minato la fiducia degli utenti e delle istituzioni, e Facebook era accusato di aver favorito eventi epocali come la prima elezione di Donald Trump e la Brexit.

Clegg si è posizionato come un ambasciatore abile e persuasivo, impegnandosi a ricostruire i ponti con governi e legislatori, in particolare in Europa, dove le regolamentazioni minacciavano il modello di business di Meta. Il suo approccio, più pubblico e diretto, lo ha reso una figura chiave nei negoziati e un interlocutore credibile per le istituzioni internazionali. Tuttavia, con il passare del tempo, il panorama politico e tecnologico è cambiato, richiedendo nuove strategie e leadership.

Nick Clegg

Nick Clegg

Kaplan: il regista nell’ombra

Joel Kaplan, che prenderà il posto di Clegg, rappresenta un cambio di passo per Meta. A differenza di Clegg, Kaplan ha operato prevalentemente nell’ombra, costruendo silenziosamente la sua influenza tra le file repubblicane. Ex vice capo di gabinetto del presidente George W. Bush e presidente della Federal Communications Commission, l’agenzia governativa che supervisiona il settore delle comunicazioni, Kaplan ha gestito per anni le relazioni di Meta con i conservatori, consolidandosi come figura di riferimento.

La sua promozione avviene in un momento in cui Meta deve affrontare nuove sfide politiche, in primis il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Nonostante Kaplan sia meno incline alle apparizioni pubbliche rispetto al suo predecessore, la sua esperienza e i suoi legami politici lo rendono l’uomo ideale per navigare le complessità di questa nuova fase.

Un futuro strategico per Meta

La nomina di Kaplan riflette una strategia ben precisa di Zuckerberg che, tra cene a Mar-a-Lago e donazioni, sembra puntare su una maggiore affinità con l’amministrazione Trump per salvaguardare la propria leadership nel settore tecnologico.

La nuova nomina non rappresenta solo un passaggio di consegna, ma un indicatore delle priorità future di Meta. Se con Clegg l’azienda ha cercato di riparare la propria reputazione e costruire ponti con l’Europa, con Kaplan punta a consolidare il proprio ruolo in un’America più polarizzata.

La scelta di Kaplan conferma che l’azienda è pronta a reinventarsi ancora una volta. Resta da vedere se questa strategia darà i suoi frutti o solleverà nuove controversie in un settore sempre sotto i riflettori.

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