Un primo passo verso un accordo su TikTok

Di il 23 Gennaio, 2025
Bill Ford General Capital ceo foto Flickr FREE NONCOMMERCIAL
Bill Ford, membro del Cda di ByteDance, apre al dialogo con gli Stati Uniti per evitare il blocco della piattaforma nel Paese

“Sì, è nell’interesse di tutti” ha risposto Bill Ford, membro del consiglio d’amministrazione di ByteDance, alla domanda riguardo un possibile accordo per evitare il blocco di TikTok in territorio americano.

Ford, amministratore delegato di General Atlantic – uno dei maggiori azionisti di ByteDance – e membro del consiglio di amministrazione della stessa ByteDance, ha parlato ieri a un evento di Axios, in occasione del World Economic Forum a Davos.

General Atlantic fa parte di un gruppo di investitori statunitensi e internazionali – fra i vari nomi, ci sono Blackrock, Susquehanna International e Sequoia Capital – che detiene il 60% delle azioni di ByteDance.

La risposta di Ford fa seguito all’ordine esecutivo firmato da Donald Trump lo scorso lunedì, tramite il quale il presidente ha prorogato di 75 giorni la chiusura della piattaforma, nella speranza di trovare – o forzare – una soluzione.

Quella di Ford risulta essere la prima risposta all’ultimatum di Trump. 

L’amministratore di ByteDance ha poi aggiunto che entro questa settimana dovrebbero avviarsi le trattative, a cui, stando alle sue parole, dovrebbero partecipare rappresentanti del governo cinese e di quello americano, insieme ai vertici di ByteDance.

Ford ha poi aggiunto di rimanere comunque fiducioso sulla ricerca di altre soluzioni “oltre alla cessione dell’azienda”, in caso le negoziazioni non si sbloccassero.

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Donald Trump, 47esimo presidente degli Stati Uniti. Foto: FMT.

Un passo indietro

Nel tentativo di salvare TikTok, il nuovo presidente americano ha proposto di cedere il 50% della società madre a un acquirente americano.

Come riportato da Cnn, un accordo di questo tipo prevederebbe la realizzazione di una joint venture in cui ByteDance manterrebbe il 50% della proprietà.

È probabile quindi pensare che l’attuale società proprietaria di TikTok e il governo cinese spingano per trovare un’alternativa alla cessione.

Dal canto suo, Trump ha minacciato di imporre dazi alla Cina, qualora questa decidesse di rifiutare l’accordo su TikTok da lui proposto.

Non è chiaro quindi se le parole di Ford possano lasciare intendere una soluzione – alternativa alla proposta trumpiana –non ancora resa nota al pubblico. In ogni caso, in settimana probabilmente non mancheranno aggiornamenti sui negoziati e gli esiti di quest’ultimi.

L’offerta di McCourt

Di certa, a oggi, è soltanto l’offerta presentata da Project Liberty, un consorzio che riunisce investitori e fondi privati statunitensi guidato dall’imprenditore immobiliare Frank McCourt. 

Il fondatore di Project Liberty, ha ribadito ieri alla conferenza a Davos di aver consegnato a ByteDance una proposta formale. Non ha però specificato chi siano gli altri investitori. Si è limitato a dire che dalla sua parte ha “tutti i maggiori investitori che si possano immaginare”.

La cifra avanzata da McCourt si aggira intorno ai 20 miliardi di dollari.

Quando gli è stato chiesto se, secondo lui, sia sufficiente per sostenere il valore della fetta americana di TikTok, lui ha risposto che sicuramente lo è, soprattutto dato che l’acquisto non includerebbe tutta la tecnologia – in altre parole, l’algoritmo su cui la piattaforma ha costruito il suo successo. 

Con tutta probabilità, infatti, Pechino bloccherebbe la vendita dell’algoritmo che reso famoso TkTok. 

Secondo quanto afferma l’imprenditore, la sua offerta è stata l’unica ad essere approvata dal Dipartimento di giustizia e ad essere quindi pronta per un eventuale attuazione, se ByteDance fosse pronta a firmarla.

Tuttavia, McCourt ha riferito ad Axios che, per ora, a parte essere al corrente di aver ricevuto un’offerta, la società cinese non ha ancora proferito parola.

Qualora la proposta venisse accettata, il leader di Project Liberty ha già dichiarato di voler cambiare le cose.

McCourt vorrebbe infatti evitare di sottoporre a un’eccessiva regolamentazione le politiche di TikTok sulla libertà di espressione, sulla privacy o quella sulla moderazione.

Stando alle sue parole, il potenziale acquisto del social media da parte di Project Liberty contribuirebbe a risolvere un problema di sicurezza nazionale e favorirebbe la svolta di Internet verso la decentralizzazione, in cui gli utenti avrebbero il potere.

Project Liberty dispone di una sua infrastruttura basata su blockchain per lo sviluppo di social media decentralizzati. La prima piattaforma a utilizzarla è stato MeWee, simile a Facebook.

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Lo youtuber James Donaldson, conosciuto come MrBeast. Foto: Wikimedia Commons.

Entra in gioco MrBeast

Durante l’evento di Axios al World Economic Forum, McCourt ha aggiunto che MrBeast – uno dei content creator americani di maggior successo, il cui nome è James Donaldson – potrebbe prendere parte all’offerta per l’acquisto del ramo statunitense di TikTok

Donaldson aveva già espresso interesse per una simile operazione. 

Il 15 gennaio ha pubblicato un reel sul suo profilo Instagram in cui afferma di aver “appena parlato con un gruppo di miliardari”, nella speranza di guadagnarsi un posto al tavolo degli acquirenti. 

“Gli Stati Uniti meritano TikTok. Fatemi salvare questa piattaforma”, ha detto.  

Per ora sembra che tra i due ci siano state solo parole e nessun accordo formale riguardo alla questione TikTok.

Un’offerta dopo l’altra

Trump ha dichiarato che avrebbe appoggiato l’acquisto del social media da parte di Elon Musk o Larry Ellison, co-fondatore di Oracle, chiedendo poi allo stesso Ellison cosa ne pensasse dell’accordo. “Mi sembra ottimo signor presidente”, ha risposto l’imprenditore.

Detto questo, non esistono prove che Musk ed Ellison si stiano muovendo per tentare l’acquisizione.

Stando a ciò che ha riportato Cnbc lo scorso weekend, un altro nome che sembra sia entrato nel giro delle possibili offerte è Perplexity – motore di ricerca alternativo a Google che utilizza l’intelligenza artificiale per rispondere alle domande degli utenti.

Invece, altre testate hanno riportato che nella crescente lista di potenziali acquirenti ci sia anche un gruppo di investitori americani guidato da Jesse Tinsley, imprenditore e fondatore di Employer.com.

Tinsley dichiarato in un post su X che MrBeast si sarebbe unito a lui nella sua offerta.

Tuttavia, un portavoce di MrBeast ha precisato che il creator “sta parlando con alcuni potenziali acquirenti, ma a oggi non ha accordi esclusivi con nessuno di loro”.

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