A marzo, Meta ha comunicato la decisione di voler dismettere CrowdTangle, uno strumento dedicato al monitoraggio dei social media e alla trasparenza, che aveva consentito a giornalisti e ricercatori di monitorare la diffusione della disinformazione. L’azienda ha annunciato che il servizio smetterà di operare il 14 agosto 2024, pochi mesi prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Mercoledì un gruppo di legislatori bipartisan ha inviato una lettera al CEO di Meta, Mark Zuckerberg, chiedendo all’azienda di rinviare di sei mesi la chiusura della piattaforma. Nella loro lettera hanno dichiarato di essere profondamente preoccupati per il fatto che la piattaforma sostitutiva, Meta Content Library, presenti limitazioni significative che la rendono inadeguata soprattutto in prossimità di elezioni così importanti come le presidenziali di novembre.
Perché dismettere la piattaforma
La chiusura di CrowdTangle ha suscitato un acceso dibattito interno a Meta, mettendo anche in risalto il poco impegno dell’azienda verso la trasparenza dopo le elezioni del 2020. Per anni infatti, i giornalisti hanno utilizzato i dati di CrowdTangle per fare in modo che l’algoritmo di Facebook privilegiasse contenuti politici.
La politica interna di Meta però dal 2022 è cambiata, l’azienda ha quindi deciso di dare meno importanza alle notizie e ai contenuti politici, riducendo così le opportunità di guadagno per gli editori limitando l’accesso a strumenti di tracciabilità.
I legislatori americani hanno chiesto a Meta una spiegazione entro il 13 di agosto, tuttavia l’azienda al momento non sembra intenzionata a ritirare il piano di chiusura.
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