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L’ultima novità sulla vicenda TikTok Donald Trump l’ha detta a bordo dell’Air Force One, in volo verso la Florida. “Prenderò una decisione nei prossimi 30 giorni”, ha detto il presidente, sottolineando che ci sono diversi potenziali acquirenti.
Le dichiarazioni di Trump, riportate da Reuters, sono rilevanti anche perché sembrano allontanare per il momento la possibilità che Oracle prenda parte all’acquisizione del social media.
“Diverse persone, persone molto influenti, stanno parlando con me dell’acquisto”, ha commentato il presidente. “Ma non Oracle”.
Dunque, secondo le dichiarazioni più recenti di Trump sull’argomento, l’azienda di Larry Ellison non starebbe discutendo con la Casa Bianca dell’acquisto di TikTok.
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La sede di Oracle a Austin, in Texas. Foto: Wikimedia Commons.
Eppure, ripensandoci
Tuttavia, solo la settimana scorsa, Trump aveva dichiarato in conferenza stampa di essere aperto all’idea che uno tra Elon Musk e lo stesso Ellison, cofondatore di Oracle, potesse acquistare TikTok.
Secondo fonti anonime citate da Reuters, i termini di un eventuale accordo con Oracle non sarebbero vincolanti e dunque resta plausibile l’ipotesi che l’azienda texana possa sfilarsi dall’operazione.
Allo stesso modo, resta incerta la portata dell’acquisizione, che potrebbe riguardare solo la divisione statunitense della piattaforma, così come allargarsi anche alle attività in altri Stati.
Negli scorsi giorni, Npr aveva anche menzionato una bozza d’accordo proveniente dalla Casa Bianca che metteva al centro proprio Oracle.
Questa proposta proponeva la società fondata da Ellison, insieme a un gruppo di investitori statunitensi, per l’acquisizione delle attività di TikTok in tutti i Paesi in cui l’app è operativa – e non solo negli Stati Uniti.
In tal caso, Oracle prenderebbe possesso dell’algoritmo della piattaforma e il suo sistema di raccolta dei dati, oltre a coordinare gli aggiornamenti del software.
A ByteDance, l’attuale proprietaria di TikTok, spetterebbe invece una quota minoritaria.
Gli aggiornamenti segnalati da Reuters, però, sembrano propendere per un potenziale aggiornamento della strategia di Washington.
A prescindere o meno dalla presenza o meno di Oracle, Trump ha comunque confermato la sua intenzione di provare a preservare TikTok nel Paese, affermando che salvarlo “sarebbe una cosa buona”.
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L’imprenditore Frank McCourt, fondatore di Project Liberty. Foto: Flickr.
Chi, allora
Uno degli ordini esecutivi firmati da Trump il primo giorno del suo ritorno alla Casa Bianca sospendeva per 75 giorni l’entrata in vigore di una legge che impone a ByteDance a cedere la divisione statunitense del social media a un acquirente americano.
Altrimenti, la norma impone di sanzioni altissime alle aziende tecnologiche – proprietarie degli app store e fornitrici di servizi – che continuano a permettere l’utilizzo dell’app negli Stati Uniti.
Di fatto, l’app si spegnerebbe a poco a poco nel Paese.
Una proposta avanzata da Trump nei giorni scorsi era la creazione di una joint venture nella quale l’acquirente o gli acquirenti americani avrebbero il 50% della proprietà delle attività statunitensi dell’app. L’altra metà resterebbe a ByteDance.
Entrambe le proposte – sia l’acquisto del pacchetto di maggioranza di TikTok da parte di Oracle, sia la joint venture – sarebbero con tutta probabilità irricevibili per Pechino, restia a vendere l’algoritmo che ha fatto la fortuna del social media.
Ciononostante, Bill Ford, amministratore delegato di General Atlantic – uno dei maggiori azionisti di ByteDance – e membro del consiglio di amministrazione della stessa ByteDance, ha dichiarato al World Economic Forum di Davos che trovare un accordo “è nell’interesse di tutti”.
A oggi, comunque, un’offerta ufficiale per l’acquisto del ramo statunitense di TikTok – escluso il suo algoritmo – è arrivata solo da Project Liberty, una cordata di investitori e fondi privati fondata e guidata dall’imprenditore immobiliare Frank McCourt.
Trump chiede un mese per decidere le sorti dell’app dei video brevi, ma nuovi capovolgimenti di fronte potrebbero arrivare molto prima.