Solo gli stolti non cambiano idea

Di il 27 Novembre, 2024
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Per Trump i bitcoin erano “una truffa”, oggi ne è innamorato. Le criptovalute lo hanno aiutato a ottenere il voto dei giovani della bro-economy anche attraverso gli influencer conservatori

Il 7 giugno 2021 Trump va in onda su Fox Business e dice che i bitcoin sono una “truffa” e rappresentano “un’altra valuta in competizione contro il dollaro”. Tre anni più tardi, le criptovalute sono al centro della strategia elettorale del 45esimo e neo 47esimo presidente degli Stati Uniti.

Dopo e con la vittoria di Trump, il bitcoin ha raggiunto il suo valore massimo di 89mila dollari, per poi stabilizzarsi a circa 73mila.

Bro-economy, è una promessa

Un’interpretazione interessante per leggere della svolta del presidente eletto degli Stati Uniti l’ha data Annie Lowrey su The Atlantic. Trump, dice, ha cercato e ottenuto l’appoggio di giovani uomini americani che hanno perso la fiducia nel loro Paese e con prospettive economiche negative.

Ammaliati dal carisma del comandante del MAGA, questa parte di elettorato viene definita come la popolazione della bro-economy. Lowrey spiega in una frase cosa essa sia. È un universo finanziario descritto come un “casinò volatile, speculativo e profondamente spostato online, in cui il banco sta già vincendo alla grande”.

Tre grandi settori compongono la bro-economy. Il day-trading, inteso come la pratica di fare scommesse ad alto rischio tramite le app dello smartphone. Le scommesse sportive, diffuse soprattutto dopo una liberalizzazione decisa dalla Corte Suprema nel 2018, e, appunto, le criptovalute completano il quadro della bro-economy.

Trump ha aperto la sua agenda politica alle cripto. Ha dichiarato di voler far diventare gli Stati Uniti la capitale cripto del pianeta e il bitcoin la superpotenza del mondo, attraverso una regolamentazione molto più blanda.

Non è tutto. Come ricordato da Andrea Daniele Signorelli su Domani, il neopresidente ha detto di voler licenziare Gary Gensler, l’attuale presidente della US Securities and Exchange Commission – l’equivalente della Consob – e di voler creare una riserva strategica di bitcoin, nonostante l’instabilità mostrata finora dalle criptovalute.

Donald Trump, il 47esimo presidente degli Stati Uniti.

Gli elettori sono giovani e belli

Come le criptovalute hanno aiutato la rielezione di Trump è invece un discorso legato all’età e al genere dei componenti della bro-economy. Si tratta di perlopiù di maschi under-40, per i quali le criptovalute e la finanza facile rappresentano un’alternativa non complicata, a portata di mano. Chi partecipa a questo gioco, però, sottovaluta spesso il rischio di perdere tanto, se non tutto.

I dati confermano la supremazia di Trump nei confronti dell’elettorato maschile, dove ha ottenuto il 55% delle preferenze, contro il 42% di Harris. Si aggiunga che, secondo il Pew Research Center, soltanto il 37% degli uomini statunitensi fra i 25 e i 34 anni possiede almeno una laurea, rispetto al 47% delle donne della stessa età.

A veicolare le proposte di Trump ci pensano poi i news influencer, che pubblicano giorno per giorno aggiornamenti su fatti e notizie. Si tratta di profili perlopiù maschi e conservatori e il 40% dei giovani statunitensi tra i 18 e i 29 anni si informa regolarmente su questi canali.

Forse, allora, qualche motivazione in più sui motivi dell’appoggio dell’elettorato giovane maschile alle avventurose promesse pro-cripto del tycoon inizia a intravedersi.

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