Trends – Ripensare la comunicazione corporate

Di il 07 Febbraio, 2025
Il 90% degli americani diffida dalle dichiarazioni aziendali. Verso un Super Bowl più salutare e inclusivo. LinkedIn scommette sui video verticali

1.Diffidare dalle dichiarazioni dei manager?

Dopo il Trust Barometer Edelman 2025, anche una ricerca condotta da SmartNews (aggregatore di notizie) conferma un dato significativo: il 90% degli americani diffida dalle dichiarazioni aziendali, indipendentemente dal canale di diffusione.

La fiducia nelle imprese è in calo, e una delle principali cause è l’uso di un linguaggio eccessivamente costruito, percepito come artificioso e poco autentico. Frasi generiche e prive di sostanza alimentano lo scetticismo, mentre dichiarazioni che riconoscono i problemi e dimostrano un impegno concreto risultano decisamente più credibili. Inoltre, le aziende che evitano di esprimersi su questioni delicate vengono percepite come ancora meno affidabili.

Un altro dato importante emerge dall’analisi: il 70% degli intervistati ha scoperto informazioni negative su un’azienda proprio attraverso un suo comunicato ufficiale. Tuttavia, quasi il 30% ha mostrato maggiore comprensione dopo aver ascoltato la versione dell’azienda. In situazioni critiche, il pubblico preferisce sentire direttamente il CEO, mentre per questioni finanziarie si fida di più del CFO.

Secondo Jason Alderman, amministratore delegato di SmartNews, le imprese possono riconquistare la fiducia adottando una comunicazione più chiara, diretta e trasparente.

 

2. Super Bowl: cambia il volto della pubblicità

Quest’anno, il Super Bowl presenta un cambiamento nella comunicazione pubblicitaria, con brand che promuovono messaggi più salutari e inclusivi, focalizzati su benessere, salute femminile e body positivity. Una novità rispetto agli anni precedenti, dominati da pubblicità rivolte principalmente a un pubblico maschile, con focus su scommesse sportive e criptovalute.

Novartis debutta con uno spot di 60 secondi per sensibilizzare sul tumore al seno. Hims & Hers, startup nel settore sanitario, affronta il tema dell’obesità negli Stati Uniti, mentre Dove ritorna con un messaggio sulla fiducia nel proprio corpo, evidenziando come le insicurezze fisiche possano allontanare le ragazze dallo sport.

Nonostante le novità, una parte significativa degli inserzionisti rimane legata a cibi e bevande alcoliche, come Doritos e Budweiser. Dall’altro lato, si registra una crescita di brand di bevande analcoliche, come Liquid Death e Poppi, che offrono alternative più salutari.

Parallelamente, la frammentazione dei social media sta influenzando le strategie pubblicitarie delle aziende. In passato, X (quando ancora si chiama Twitter) fungeva da “secondo schermo” per interazioni in tempo reale. Oggi, con l’emergere di piattaforme come Threads e Bluesky, e le incertezze su TikTok, le aziende stanno adottando approcci multipiattaforma, distribuendo i loro messaggi su più canali per massimizzare la copertura e l’engagement.

Inoltre, alcuni settori chiave sono meno presenti quest’anno: non sono stati annunciati spot politici e aziende media e tech come Netflix e Amazon sono assenti; solo Disney, Tubi e Meta rappresentano il settore.

Con ascolti record previsti, Fox ha esaurito gli spazi pubblicitari, vendendo numerosi spot a cifre record di 8 milioni di dollari. Tra inclusività, salute e nuove priorità, la pubblicità del Super Bowl continua a rappresentare un barometro delle tendenze pubblicitarie e culturali, confermando il ruolo centrale dell’evento nell’anticipare i temi chiave della comunicazione.

 

3. LinkedIn punta sul verticale

LinkedIn ha introdotto nuove funzionalità per i video verticali, consolidandosi sempre più come piattaforma emergente per i contenuti video. Tra ottobre 2024 e gennaio 2025, le visualizzazioni video sono aumentate del 36% rispetto all’anno precedente, grazie all’introduzione di un feed video verticale e allo sviluppo di iniziative mirate, come il programma per editor. Le nuove funzionalità includono un design aggiornato del feed, una ricerca video migliorata e analisi avanzate, come il tempo medio di visione.

LinkedIn si sta trasformando da semplice strumento di networking a una piattaforma di contenuti, dove professionisti e manager condividono aggiornamenti aziendali, analisi di settore e persino aspetti della loro vita personale. La strategia della piattaforma si è focalizzata sul supporto ai creator attraverso workshop, sessioni LinkedIn Live e collaborazioni con editori e aziende.

Creator come Natalie “Corporate Natalie” Marshall, ad esempio, hanno sfruttato il formato breve per raggiungere un pubblico più ampio, riscontrando un maggiore coinvolgimento rispetto ad altre piattaforme come Instagram e TikTok, grazie all’algoritmo che aumenta la visibilità dei contenuti. Anche i brand stanno aumentando i loro investimenti: l’agenzia Creator Authority ha raddoppiato la spesa pubblicitaria su LinkedIn tra il terzo e il quarto trimestre del 2024, con una previsione di triplicarla nel primo trimestre del 2025. Sebbene la monetizzazione su LinkedIn sia ancora in fase iniziale, alcuni creator stanno già generando ricavi significativi attraverso contenuti sponsorizzati.

Roberto Munoz, esperto di LinkedIn, ha evidenziato come la piattaforma premi i contenuti di qualità e come i video possano rafforzare la fiducia tra brand e pubblico, distinguendosi nel panorama digitale invaso dall’intelligenza artificiale. L’algoritmo della piattaforma sembra favorire i video rispetto ad altri formati, pur mantenendo tassi di engagement inferiori rispetto ai post testuali. Tuttavia, LinkedIn non punta alla viralità come TikTok: il suo algoritmo privilegia la rilevanza, favorendo connessioni autentiche e orientate allo sviluppo professionale.

 

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