1. La comunicazione nelle proxy fight
Gli investitori attivisti stanno diventando sempre più aggressivi e sofisticati nella loro comunicazione, spingendo le aziende a rispondere in modo altrettanto efficace, a volte uscendo dalla loro zona di comfort. Ne è un esempio la recente battaglia che ha visto Disney respingere Nelson Peltz, l’investitore che aveva condotto un’ampia campagna per inserire sé stesso e l’ex direttore finanziario della Disney Jay Rasulo nel consiglio di amministrazione della società, in quella che è stata definita la più costosa proxy fight della storia.
Il caso Disney dimostra che la comunicazione riveste un ruolo sempre più cruciale nelle battaglie delle deleghe. Gli attivisti pongono spesso sotto esame diverse questioni, dalla leadership alle strategie del management, fino alle politiche ESG. E quando la battaglia si sposta sugli azionisti, il piano di comunicazione diventa il fattore determinante. Si tratta di vere e proprie campagne politiche, dove sia le aziende che gli attivisti cercano di persuadere gli azionisti attraverso diversi canali di comunicazione.
E così come accade nelle campagne elettorali, è essenziale rivolgersi agli elettori più influenti con un messaggio preciso per assicurarsi la vittoria. Obiettivo può essere raggiunto attraverso una varietà di canali, dal marketing digitale a campagne sui media tradizionali. È importante riconoscere che gli investitori di oggi sono generalmente più giovani e accedono alle informazioni in maniera diversa, il che richiede un aggiornamento delle strategie di comunicazione nelle battaglie per il controllo societario. Sebbene i media tradizionali restino fondamentali per il contatto con gli investitori istituzionali (ad esempio, BlackRock e Vanguard), gli azionisti retail si informano sempre di più tramite canali digitali e social. Non va inoltre trascurata l’importanza della comunicazione interna, considerando che i dipendenti spesso detengono una quota significativa delle azioni dell’azienda.
Dall’altro, considerato che le aziende possono incontrare limitazioni riguardo alle informazioni che sono autorizzate a diffondere, è cruciale cercare l’appoggio di figure esterne come leader di settore, investitori ed esperti accademici per potenziare il proprio impatto. capaci di indirizzare in modo preciso il pubblico, fornendo contesti o comunicazioni mirate capaci di fare la differenza.
2. Da semplici utenti a potenti lobbisti
Negli Stati Uniti il modo di fare lobbying ha subito cambiamenti significativi negli ultimi anni. Prima, i lobbisti si avvalevano di tattiche tradizionali come inviti a pranzi costosi e contributi finanziari alle campagne elettorali per influenzare i legislatori. Fino al 2007, quando è scoppiato uno scandalo di corruzione che ha coinvolto più...
