“Il modello attuale della dieta mediterranea non corrisponde alla realtà storica di nessuna area geografica del Mediterraneo”. Un nuovo libro dell’antropologo dell’alimentazione Vito Teti, pubblicato dalla Treccani con il titolo Dieta Mediterranea. Realtà, Mito, Invenzione, mette in discussione la concezione moderna della dieta mediterranea. Secondo Teti, il modello attuale della dieta mediterranea, tanto celebrato dalla nutrizione contemporanea, non corrisponde alla realtà storica di nessuna regione del Mediterraneo.
Un mito alimentare
Teti, attraverso la sua ricerca, dimostra che la “dieta mediterranea” non è mai esistita come un regime alimentare uniforme o tradizionale. Questo concetto, emerso principalmente dagli anni ’80 grazie all’opera di nutrizionisti, medici e dietologi, è stato promosso come una soluzione quasi magica per vivere in salute e prevenire malattie legate a diete scorrette, come obesità e malattie cardiovascolari. Tuttavia, nella realtà storica, la dieta mediterranea è un’invenzione moderna e non una pratica consolidata.
La realtà storia del mediterraneo
Negli anni ’50 e ’60, le popolazioni del Sud Italia, ad esempio, seguivano regimi alimentari basati su pane di mais, patate, pomodori, peperoni e legumi, con il grasso di maiale come principale condimento. Solo i ceti più abbienti potevano permettersi un’alimentazione basata su olio d’oliva e grano. In aree come il Cilento, oli e frumenti erano beni di lusso, sostituiti da castagne e granturco.
Teti critica aspramente la diffusione di questo mito alimentare, che ha portato alla creazione di una “gastrocrazia”, come la definisce la giornalista Guia Soncini. Questo sistema di valori gastronomici ha trasformato il cibo in un prodotto di consumo e marketing piuttosto che in un elemento culturale e sociale. La visione idealizzata della dieta mediterranea è stata ridotta a uno slogan commerciale, svuotando il cibo della sua dimensione sociale e rituale.
Verso una nuova comprensione alimentare
Teti propone invece di valorizzare le numerose e varie pratiche alimentari del Mediterraneo, che sono storicamente mutevoli e influenzate da scambi e contaminazioni. La ricchezza e la diversità delle culture alimentari del Mediterraneo meritano riconoscimento e rispetto, piuttosto che essere ridotte a un mito commerciale.
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