Per la seconda volta, è Donald Trump la persona dell’anno di Time. Il tempo stimato per leggere l’editoriale che spiega il perché della scelta è di 28 minuti. È possibile, quindi, che non tutti abbiano il tempo di leggerselo subito. Nessun problema, il magazine ha deciso di venire incontro al lettore, usando l’intelligenza artificiale in modo complementare al lavoro giornalistico per sintetizzare, leggere o fare domande in proposito. O tradurlo in un’altra lingua.
La scelta della testata statunitense di lanciare il proprio chatbot in concomitanza della pubblicazione dell’editoriale più importante e letto significa che il Time vuole testare la nuova funzione sul maggiore pubblico possibile e ricavarne indicazioni per migliorarlo.
Per la creazione dello strumento, il giornale ha stipulato un accordo con Scale AI. Il responsabile della strategia dell’azienda, Jason Droege, ha detto ad Axios che la collaborazione con Time permette alla società di mettere in mostra a migliaia di lettori le capacità della propria intelligenza artificiale.
Di conseguenza, ha aggiunto Droege, attraverso questa partnership, ScaleAI spera di attirare nuovi clienti nel settore editoriale.
IA per quattro
Per ora, oltre all’editoriale su Trump, Time ha deciso di applicare il supporto dell’intelligenza artificiale anche agli articoli dedicati alle persone dell’anno degli ultimi tre anni, cioè Taylor Swift, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed Elon Musk.
In questi quattro articoli, è possibile chiedere all’IA di sintetizzare il testo, ascoltarlo tutto o una parte, parlare con l’intelligenza artificiale o fare domande scritte e tradurlo in tedesco, spagnolo, francese, russo, ucraino e cinese mandarino.
Le domande suggerite dallo strumento sono focalizzate sulle persone dell’anno e le risposte si basano sull’articolo e sull’archivio del Time.
“È un grande passo avanti per la rivista”, ha detto il direttore Sam Jacobs. Secondo Jacobs, infatti, l’introduzione di questa funzione rappresenta “un modo efficace per ampliare il nostro giornalismo, raggiungere nuove categorie di pubblico, presentare nuovi formati e alzare la qualità della nostra visibilità”.
Come confermato dal direttore della rivista, i modi di sfruttare le interazioni dei lettori con il chatbot sono diverse e preziose per una rivista. Innanzitutto, permettono di capire quali sono gli argomenti più cercati. Informazioni strategiche per allineare le scelte editoriali con le richieste del pubblico.
In futuro, se applicato alla maggior parte degli articoli e alle varie funzioni del sito, le traduzioni istantanee dell’IA potrebbero aiutare Time a raggiungere un pubblico ancora più ampio e, quali i numeri lo consentano, la rivista potrebbe inserire le pubblicità nel chatbot e guadagnarci.
Come ricordato da Axios, lo scorso anno Time ha deciso di rimuovere il paywall e lanciare una nuova strategia aziendale, focalizzata sulla possibilità di aumentare le sponsorizzazioni legate ai suoi contenuti più diffusi. Come, appunto, la persona dell’anno.
In questo nuovo approccio, il punto di riferimento del sito è “il tempo totale” che i lettori trascorrono sui contenuti del magazine.
C’è anche OpenAI
Time è uno dei giornali più attivi e collaborativi sul fronte dell’IA. A giugno, la rivista aveva aperto il suo archivio storico di 101 anni a OpenAI per allenare l’intelligenza artificiale di ChatGpt, in un accordo simile a quello firmato con le testate del gruppo News Corp di Rupert Murdoch.
In seguito alla collaborazione, ChatGpt ha incluso Time fra le testate menzionate dal suo chatbot. Secondo Brad Lightcap, Coo di OpenAI, l’accordo con Time è un passo in avanti per rendere l’intelligenza artificiale un luogo di accesso alle notizie provenienti da testate affidabili e, allo stesso tempo, “sostenere il giornalismo autorevole” menzionando le fonti in modo corretto.