A poco a poco OpenAI li sta reclutando tutti. E’ notizia dell’ultim’ora che anche il Time ha stretto un accordo pluriennale di licenza dei propri contenuti e una partnership strategica con OpenAI, secondo quanto riportato da Axios.
L’accordo con la società madre di ChatGPT, sostenuta da Microsoft, fa parte di uno sforzo più ampio da parte del magazine per espandere i propri contenuti ad un pubblico più giovane e diversificato a livello globale.
I termini dell’accordo tra Time e OpenAI
L’accordo concede a OpenAI l’accesso agli archivi del Time degli ultimi 101 anni che verranno inseriti nel sistema dell’intelligenza artificiale. Inoltre, il gigante dell’AI potrà accedere ai contenuti in tempo reale del magazine per aiutare a rispondere alle richieste degli utenti man mano che le notizie verranno pubblicate.
In base all’accordo, OpenAI dovrà citare il Time nelle sue risposte e fornire collegamenti diretti al sito.
Si tratta di un accordo nato non solo per garantire al magazine di ottenere visibilità e lettori, ma anche un’opportunità per integrare l’intelligenza artificiale all’interno dei propri prodotti.
I termini finanziari non sono stati divulgati, ma i precedenti accordi stipulati da OpenAI offrono agli editori dei guadagni interessanti.
Gli altri editori che collaborano con OpenAI
Come abbiamo raccontato in precedenza, questo è solo l’ultimo tassello di una serie di accordi che OpenAI ha stipulato con diversi editori. Tra i più recenti, l’accordo con The Atlantic e Vox Media lo scorso mese e quello a maggio con News Corp., casa madre del Wall Street Journal.
Il contenzioso con New York Times
Non tutti però sono rimasti ammaliati da questo tipo di collaborazione, il caso più eclatante è l’azione legale intentata dal New York Times contro OpenAI per violazione del copyright. L’azienda ha, ovviamente, contestato le accuse del giornale in un esposto in tribunale all’inizio di quest’anno, ma la causa è ancora in corso.