TikTok ha annunciato oggi di aver rimosso migliaia di account legati a 15 diverse campagne di disinformazione nei primi quattro mesi dell’anno, compresa una vasta rete dalla Cina, la seconda più grande del suo genere identificata fino ad ora. L’app di video brevi ha specificato di aver eliminato, già a febbraio, 16 account cinesi che promuovevano le politiche del governo cinese e la cultura del paese, con una rete che contava 110.000 follower.
Azione di pulizia che segue il blocco di un’altra significativa operazione cinese con 141.000 follower lo scorso anno. TikTok ha rivelato che alcuni degli account coinvolti avevano usato l’identità di celebrità o influencer per attrarre follower, principalmente negli Stati Uniti.
Il rapporto sulla trasparenza
TikTok continua a difendere la propria autonomia negli USA, sfidando in tribunale la tanto discussa legge firmata da Biden che potrebbe costringere ByteDance, la società madre cinese, a vendere TikTok o a rischiare un divieto nel paese. La legge in questione etichetta TikTok come una minaccia alla sicurezza nazionale, a causa di un possibile uso improprio dei dati sensibili degli utenti americani.
L’azienda ha inoltre annunciato che realizzerà un rapporto sulla trasparenza separato per analizzare e condividere queste attività, piuttosto che includerle in un report trimestrale. Jamie Favazza, portavoce di TikTok, ha sottolineato che i report sulla rimozione saranno pubblicati più tempestivamente, quindi contestualmente al momento della rimozione delle campagne in questione.
L’impegno di TikTok contro la disinformazione
La diffusione di operazioni di influenza è un fenomeno comune anche in altre piattaforme, ma TikTok si è distinta per la sua capacità di rilevarne molte autonomamente. Inoltre, la piattaforma ha aumentato la visibilità delle proprie azioni contro la propaganda, in un anno elettorale cruciale, introducendo misure per limitare la visibilità dei video provenienti da account di media statali, inclusi quelli russi e cinesi, specialmente se tentano di influenzare utenti al di fuori dei loro paesi di origine.
La decisione di TikTok di non permettere più la pubblicità degli account dei media statali al di fuori dei loro paesi di origine è un ulteriore passo verso l’impegno di limitare la loro capacità di influenzare globalmente gli eventi, marcando un importante sviluppo nella politica di contenimento della disinformazione.
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