TikTok americano può diventare realtà e c’è la prima offerta di Project Liberty

Di il 06 Dicembre, 2024
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Il magnate Frank McCourt vuole comprare la divisione statunitense del social media mentre una corte federale d'appello ne conferma l'obbligo di cessione

Che Frank McCourt, imprenditore immobiliare originario di Boston, fosse interessato a comprare la divisione statunitense di TikTok era già noto. Ora, però, dice Axios, le cose si stanno facendo più serie e il consorzio di investitori annunciato lo scorso maggio e riunito intorno alla società di McCourt, Project Liberty, ha raccolto un capitale di circa 20 miliardi di dollari.

L’iniziativa ha ricevuto l’appoggio del fondatore del web, Tim Berners-Lee, e di alcuni importanti ricercatori informatici. Project Liberty sta ora lavorando con la banca di investimento Guggenheim Securities e la società legale Kirkland & Ellis per formalizzare l’offerta.

Come sottolineato da Wired, McCourt ha fondato Project Liberty per consentire agli utenti dei social media di riacquistare il controllo sui propri dati – attraverso un sistema basato su blockchain – e contrastare lo strapotere dei soliti noti della Silicon Valley.

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Si fa la storia

McCourt ha parlato ad Axios della possibile “storica acquisizione” del comparto statunitense di TikTok. Sarebbe un’occasione unica per concretizzare gli sforzi di Project Liberty a “dare inizio a un’era di internet migliorata, che dia la precedenza alla sicurezza, alla democrazia e a un dialogo civile”.

Per farlo, ha sottolineato McCourt, il suo team sta sviluppando una tecnologia rispettosa delle persone, in grado di “restituire la libertà e il controllo della propria identità e dei propri dati, senza sorvegliarli”.

Il miliardario imprenditore immobiliare ha confermato la sua visione di una tecnologia indipendente da interessi economici e politici. “Questo è possibile perché non siamo influenzati da attori stranieri, non sottostiamo alle big tech e abbiamo costruito la tecnologia necessaria per supportare questa piattaforma che è amata da oltre 170 milioni di americani”.

Project Liberty sta già sperimentando l’uso di blockchain in altri social media con cui sta collaborando, come MeWe e WeAre8.

L’obiettivo condiviso del fondatore dell’app, Zoe Kalar, e McCourt è restituire agli utenti il possesso dei propri dati. Nel caso di WeAre8, lo fa attraverso una piattaforma decentralizzata che non utilizza gli algoritmi ma mostra i contenuti degli account seguiti, video su temi specifici e post scritti per favorire lo sviluppo di discussioni costruttive di livello più alto.

“WeAre8 è la prova vivente di come può essere un mondo senza gli algoritmi delle big tech”, ha detto il fondatore di Project Liberty.

Donald Trump, 47esimo presidente degli Stati Uniti.

C’è di mezzo Trump

L’acquisto del ramo statunitense di TikTok da parte di McCourt resta un’operazione difficile.

La possibilità per società americane di comprare il comparto del social cinese è nata lo scorso aprile. Il presidente Joe Biden ha firmato una legge che obbliga l’attuale proprietario di TikTok, la cinese ByteDance, a cedere la divisione statunitense entro 270 giorni, ossia entro il 19 gennaio, ultimo giorno in carica dell’attuale amministrazione. Altrimenti, la piattaforma verrebbe oscurata nel Paese.

TikTok è andato in tribunale per annullare la legge e sta facendo pressione sul neoeletto presidente Donald Trump perché convinca il Congresso ad abrogare la legge o il procuratore generale a non applicarla.

La prima strategia del social cinese non sta andando alla grande. Una sentenza della corte federale d’appello del distretto di Columbia ha infatti respinto la richiesta di TikTok di abrogare la legge che ne autorizza il ban. I vertici della piattaforma potranno fare ricorso alla Corte Suprema.

Se la battaglia legale dovesse andare male, la speranza per la proprietà cinese resta Trump. Il presidente eletto nel frattempo ha ammorbidito la sua linea su TikTok, passando in quattro anni dal volerlo chiudere a volerlo salvare.

Nel caso Trump decidesse e riuscisse ad annullare la legge – convinto anche da ex funzionari e finanziatori a lui vicini -, TikTok non dovrebbe essere più ceduto. A quel punto, qualsiasi possibilità per gli acquirenti statunitensi svanirebbe.

La seconda opzione è che il nuovo governo non riesca – o non voglia – abrogare la legge firmata da Biden.

In questo caso, è plausibile pensare che diversi potenziali imprenditori statunitensi si facciano avanti, oltre a McCourt – la cui ex moglie è stata ambasciatrice statunitense in Francia durante il primo mandato di Trump.

Alcuni di questi hanno già espresso il loro interesse. Si tratta dell’investitore canadese Kevin O’Leary e, soprattutto, dell’ex segretario del tesoro di Trump, Steven Mnuchin.

Mnuchin è uno dei pochi funzionari che ha portato a termine l’intero primo mandato, è in buoni rapporti con il presidente eletto e ha dichiarato che non farà parte del nuovo governo.

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