Con oltre 550 milioni di utenti, Telegram è una delle principali applicazioni di messaggistica a livello mondiale. Questa piattaforma ibrida, che combina elementi tipici dei social media e servizi di messaggistica, ha fatto della libertà di espressione il suo tratto distintivo. Fondata in risposta alla censura del governo russo, Telegram è diventata un punto di riferimento per chi cerca un’alternativa alle piattaforme più regolamentate.
Un’isola libera dai contorni grigi
Nel 2013, i fratelli russi Pavel e Nikolai Durov, oggi in esilio, hanno co-fondato Telegram. L’azienda, registrata nelle Isole Vergini Britanniche e gestita da Dubai, ha diversificato la sua offerta iniziale, che era simile ad altre app di messaggistica come WhatsApp e Facebook Messenger. Oggi Telegram non è solo una piattaforma di comunicazione bilaterale bensì una piattaforma per gruppi che contano fino a 200.000 persone e per “canali” di trasmissione, che possono essere seguiti e commentati.
Telegram si colloca in una zona grigia tra servizio pubblico e privato. I contenuti all’interno dell’app non sono indicizzati da Google e sono visibili solo ai membri delle rispettive community. Nonostante la sua natura privata, i messaggi su Telegram possono essere diffusi in modo estremamente rapido, un aspetto che lo distingue da altre app simili come WhatsApp.
Telegram nel Regno Unito
Nel Regno Unito, Telegram ha acquisito importanza tra i gruppi di estrema destra e le organizzazioni che cercano un canale di comunicazione non censurato. In questi giorni, infatti, la piattaforma è stata accusata di aver favorito l’organizzazione delle recenti rivolte.
Noti esponenti come Stephen Yaxley-Lennon, conosciuto come Tommy Robinson, hanno utilizzato Telegram per raggiungere i propri sostenitori, specialmente quest’ultimo dopo essere stato bandito dai principali social media.
Anche se Elon Musk ha recentemente riammesso Robinson su X, Telegram rimane la piattaforma chiave per la diffusione di contenuti d’odio e violenza.
Moderazione e censura
La natura privata delle chat di Telegram rende difficile la moderazione dei contenuti. Le chat di gruppo vedono la partecipazione di moltissimi utenti, ma i contenuti che violano le normative sono visibili solo agli iscritti e possono sfuggire ai controlli esterni.
La posizione di Telegram sulla privacy è emersa chiaramente nel 2015, quando Pavel Durov dichiarò che “il diritto alla privacy è più importante della paura che possano accadere cose brutte, come il terrorismo”.
Nel 2017, Telegram ha cercato di ampliare la sua portata creando una blockchain, conosciuta come TON. Tuttavia, la vendita della criptovaluta da 1,7 miliardi di dollari ha portato a una denuncia da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. La disputa, risoltasi nel 2019, ha obbligato Telegram a restituire i fondi e a pagare una multa di quasi 21 milioni di dollari.
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