Substack si sta affermando come una forza inarrestabile nell’industria dei media: la piattaforma, nota inizialmente per le sue newsletter indipendenti, è ora sulla buona strada per più che raddoppiare i suoi abbonati. Un segnale inequivocabile di questa crescita è l’aver raddoppiato anche il numero di giornalisti che guadagnano più di un milione di dollari all’anno grazie alla piattaforma.
Il successo di Substack
Il successo di Substack è il risultato di una serie di dinamiche che stanno trasformando il mondo del giornalismo. I giornalisti con esperienze significative o con competenze verticali vedono in Substack una via più sicura e potenzialmente più redditizia rispetto al freelance o all’inserimento in redazioni tradizionali, spesso afflitte da instabilità economica e tagli. Nel solo periodo tra gennaio e luglio di quest’anno, l’industria dei media ha visto solo in America 2.569 licenziamenti, un aumento del 10% rispetto all’anno precedente, secondo i dati di Challenger, Gray & Christmas.
La pandemia ha accelerato questa transizione, con molti giornalisti che hanno deciso di diventare indipendenti a causa dei tagli nelle redazioni e dell’emergere degli strumenti di intelligenza artificiale. Sebbene questa tendenza abbia subito una battuta d’arresto con la ripresa del mercato pubblicitario nel 2021, oggi la combinazione tra instabilità nel settore e miglioramenti nelle piattaforme editoriali indipendenti come Substack sta rendendo l’indipendenza una scelta percorribile per un numero crescente di professionisti.
La politica è il tema più seguito
La rilevanza di Substack si riflette anche nei numeri: più di 22 newsletter incentrate su politica, notizie, business e tecnologia contano decine di migliaia di abbonati paganti. Tra queste spiccano The Free Press, Bulwark e Zeteo, fondate da giornalisti provenienti da importanti testate. La politica, in particolare, sembra essere il tema più seguito, con le elezioni del 2024 che stanno già spingendo milioni di nuovi lettori verso Substack per reportage, opinioni e analisi originali.
Un altro buon esempio è The Free Press, fondata da Bari Weiss, che conta oltre 750.000 abbonati su Substack, di cui più di 100.000 pagano 8 dollari al mese per l’accesso completo ai contenuti. Anche Mehdi Hasan ha ottenuto un notevole successo con Zeteo News, una società di news basata sui video, lanciata su Substack. Con più di 20.000 abbonati paganti e oltre 217.000 lettori, Hasan vede in Substack un canale ideale anche per i video, una funzione che altre piattaforme di newsletter non riescono a gestire con la stessa efficacia.
Anche altre startup nel settore delle news stanno trovando in Substack un alleato prezioso. The Ankler, una testata di Hollywood, ha trovato nella piattaforma un partner stabile e in crescita, tanto da non avere piani di lasciare Substack, come affermato dalla co-fondatrice Janice Min.
I competitor di Substack
Sebbene Substack sia leader indiscusso nel settore, non è priva di sfide. Alcuni giornalisti, come Casey Newton, hanno lasciato la piattaforma per alternative come Ghost, a causa delle politiche di moderazione dei contenuti ritenute inadeguate. Altri, come Oliver Darcy della CNN, hanno scelto piattaforme diverse, come beehiiv, attirati da costi di commissione inferiori e da maggiori possibilità di personalizzazione dei contenuti.
Substack, tuttavia, rimane il simbolo dell’indipendenza giornalistica, con una valutazione di 650 milioni di dollari e una raccolta fondi record di 65 milioni di dollari nel 2021. Il suo modello di business, insieme all’innegabile appeal della libertà creativa e finanziaria che offre ai giornalisti, potrebbe benissimo rappresentare il futuro del giornalismo politico e non solo.