Sul caso Stellantis la lettura dei giornali fornisce interpretazioni molto diverse, in particolare sul futuro degli stabilimenti, e quindi dell’occupazione, in Italia. Un tema delicato, perché in gioco c’è il futuro di migliaia di lavoratori non solo diretti ma anche dell’indotto, e perché a nessuno è chiaro oggi il futuro del mercato dell’auto, incerto tra elettrico, ibrido e soprattutto minacciato dai prodotti cinesi.
L’ennesima occasione per cercare di capire bene cosa succederà viene dall’incontro di ieri tra Tavares e i sindacati. Incontro anticipato venerdì da Repubblica, con un occhiello dedicato proprio a questo tema: “il 27 maggio al centro i progetti per gli stabilimenti italiani”.
A leggere oggi il quotidiano del Gruppo Gedi dedicato alla casa italo-francese, che ha come primo azionista Exor di John Elkann, che controlla anche Repubblica, prevalgono ottimismo e pochi dubbi: “Stellantis, nuovi modelli e assunzioni per rilanciare gli stabilimenti italiani”, e a seguire l’elenco delle vetture che permetteranno a Stellantis di arrivare a produrre 1 milione di veicoli entro il 2030, come da accordi con il Governo: la 500 elettrica e una piccola con il motore ibrido a Mirafiori nel 2026; un quinto modello a Melfi che si aggiunge a due Ds, Jeep elettrica e Lancia Gamma e un nuovo modello a Cassino, senza ulteriori dettagli; piano che prevede anche un ricambio generazionale, sempre che ricorrano “le condizioni di contorno”.
Che non sia tutto rose e fiori lo si capisce meglio leggendo Il Sole 24 Ore, per il quale “Mirafiori tira il fiato con l’arrivo della 500 elettrica”, con una importante avvertenza: l’impatto sui volumi produttivi non ci sarà prima del 2026. Il punto è che da qui a 2 anni bisognerà gestire una situazione complicata dal punto di vista industriale, tanto che i sindacati spingono per anticipare la produzione al 2025. Che la situazione sia difficile lo dimostra il fatto che dall’ultimo incontro con Tavares, un mese e mezzo fa, Mirafiori ha visto dimezzare i volumi nel primo trimestre 2024 e subire contratti di solidarietà e la chiusura delle Carrozzerie fino al 6 giugno. Per il Sole 24 Ore l’obiettivo 1 milione di vetture in Italia è quantomeno “ambizioso”.
Una situazione dunque molto incerta, sulla quale pesano anche ritardi dei vertici di Stellantis come sottolinea Il Giornale di Sallusti che ricorda nel titolo la produzione della 500 a Mirafiori ma anche che “così si è perso un anno”. Per i sindacati “adesso è troppo tardi e troppo poco”, da cui la necessità urgente di convocare un tavolo a Palazzo Chigi “nel tentativo di arrivare a un’intesa che garantisca un futuro industriale sostenibile all’Italia”. Letture diverse ma una speranza comune, che davvero si riesca a raggiungere quota 1 milione di vettura in Italia nel 2030.
Leggi anche: Stellantis: cambiamenti operativi a partire dal 1 Giugno 2024