(nella foto Gigi De Palo, Presidente della Fondazione per la Natalità)
Commentando i dati Istat del report “Indicatori demografici anno 2023” sulla prosecuzione del calo delle nascite in Italia – 14mila in meno rispetto al 2022 (-3,6%), solo 6 nati ogni 1000 abitanti – il Presidente della Fondazione per la Natalità Gigi De Palo ha lanciato un allarme a tutte le Istituzioni: “non c’è più tempo da perdere – ha detto – senza un obiettivo concreto si naviga a vista e si va a sbattere contro un muro. Se il Paese non si dà una mèta rischiamo di girare a vuoto senza un progetto concreto, commentando semplicemente i dati”.
Secondo De Palo occorre coinvolgere tutti e per questo ha promosso a Roma il 9 e 10 maggio 2024, all’Auditorium della Conciliazione, la quarta edizione degli Stati Generali della natalità, per mettere insieme tutti gli interessati, dal mondo della politica a quello delle banche, dalle aziende ai rappresentanti dello spettacolo, dello sport e dei media.
I dati preoccupanti della natalità in Italia
Dal 2008, ultimo anno in cui si è assistito in Italia a un aumento delle nascite, il calo è stato di 197mila unità (-34,2%): “Il dato di 379mila bambini venuti al mondo, ben al sotto delle già drammatiche previsioni, che si attestavano sui 382 mila, non solo è lontanissimo dall’obiettivo delle 500 mila nascite entro il 2034 che dovremmo raggiungere per evitare il crollo del Paese, ma anzi è un trend che continua a peggiorare non mettendo sosta al declino demografico iniziato nel 2008” ha sottolineato De Palo, per il quale Il Paese è destinato a un rapido e inesorabile declino se non saranno attuate rapidamente delle politiche familiari ed economiche serie contro l’inverno demografico.
“Le giovani coppie che desiderano avere figli sono abbandonate a sé stesse, e il Governo pur avendo un Ministero apposito non sembra aver capito che non servono i bonus, ma uno shock fiscale che valorizzi e non penalizzi la nascita di un figlio. Se continuerà così, con un ricambio generazionale insufficiente, andremo incontro al crollo del Pil, della sanità e della previdenza” ha concluso De Palo.