Sin(A)ps(I) #4 – La geopolitica dell’intelligenza artificiale

Di il 25 Giugno, 2024
geopolitica dell’intelligenza artificiale
Il punto di contatto tra la complessità dell'AI e la sua accessibilità. Ogni mese

1. Una mappa dell’intelligenza artificiale: come si sta muovendo l’AI nel mondo

Non solo Silicon Valley, ma anche Londra, Pechino e Parigi. L’entusiasmo per l’AI generativa e l’attenzione sulle Big Tech stanno facendo passare in secondo piano le origini dell’intelligenza artificiale e i suoi sviluppi nel mondo.

Nella capitale inglese, infatti, Demis Hassabis e la sua DeepMind (acquisita da Google solo in un secondo momento) raccolgono l’eredità di Alan Turing, considerato il vero padre dell’AI. A Parigi, invece, cresce Mistral, che addestra la propria intelligenza artificiale in inglese, francese e italiano (superando l’Italia in questo campo).

E poi c’è la Cina, che per quanto riguarda l’AI è un mercato autosufficiente e piuttosto chiuso. Ma non troppo: Apple, accusata di essere in ritardo nella corsa all’AI, ha iniziato a dialogare con Baidu, la Google cinese che ha creato il proprio ChatGPT, Ernie Bot, per portare un po’ di intelligenza artificiale negli iPhone.

Tuttavia, in nessuna parte del mondo si può trovare tanta varietà come negli USA, dove ci sono Google con Gemini e OpenAI con ChatGPT, ma anche IBM. La IBM di DeepBlue (oggi archeologia) che sconfisse a scacchi il campione del mondo Garry Kasparov e, oggi, Watson, da tenere d’occhio.

Sullo scacchiere internazionale, quando si parla di investimenti in intelligenza artificiale, si affacciano alla finestra altri Stati: secondo Barclays, che vede lo sviluppo globale di applicazioni AI avviarsi a diventare presto un problema di sicurezza nazionale, i piani di investimento in AI/computing di Arabia Saudita, Singapore, Germania e India potrebbero portare i policymaker a proporre ulteriori piani per investire nel settore.

La mappa, insomma, si arricchisce e la sfida si fa più interessante.

2. AI Race: le Big Tech accelerano per dominare il futuro dell’intelligenza artificiale

Le Big Tech intensificano la loro corsa per dominare l’AI con mosse strategiche e investimenti massicci. Meta e xAI di Elon Musk stanno corteggiando Character.ai – una startup AI sostenuta da Andreessen Horowitz – per sviluppare modelli linguistici avanzati: al momento non sembrano essere previste acquisizioni, una strategia utile per non incappare in problemi di natura regolamentare.

Una battaglia strategica, ma anche “talentuosa”. OpenAI sta vivendo un terremoto interno con l’uscita di talenti chiave, incluso il co-fondatore Ilya Sutskever, e sta considerando di trasformar...

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