Russia Today è stato bloccato in Europa ma la sua propaganda continua incurante

Di il 04 Giugno, 2024
Russia Today è stato bloccato nell'Unione europea, in Canada e in altri paesi da quando la Russia ha invaso l'Ucraina nel 2022. Nonostante ciò riesce ad aggirare le restrizioni e a raggiungere il pubblico europeo ed americano

Uno studio allarmante del German Marshall Fund ha messo in luce che centinaia di siti web, molti dei quali senza evidenti collegamenti con il Cremlino, hanno ripreso la propaganda russa e l’hanno diffusa al pubblico europeo inconsapevole di cosa stesse vedendo.

Russia Today, che il Dipartimento di Stato americano descrive come un attore chiave nell’apparato di disinformazione e propaganda del Cremlino, è stato bloccato nell’Unione europea, in Canada e in altri paesi da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022. Siti come Man Stuff News, e molti altri, hanno aiutato Russia Today ad aggirare le restrizioni e continuare a raggiungere il pubblico europeo ed americano.

Lo studio del German Marshall Fund

Secondo uno studio, redatto da ricercatori del German Marshall Fund, dell’Università di Amsterdam e dell’Institute for Strategic Dialogue, un’organizzazione di ricerca senza scopo di lucro, copie di articoli del sito di propaganda russa sono state condivise migliaia di volte attraverso centinaia di siti.

I siti includono aggregatori di contenuti come Infowars, gestito dal teorico della cospirazione Alex Jones, parti di RT riproposti da siti “fantasma” abbandonati, falsi organi di stampa locale e domini incentrati sulla spiritualità, sullo yoga o extraterrestri. 

Molti degli articoli sono stati poi ulteriormente diffusi attraverso i social network. Insomma una rete ben articolata che riesce a diffondersi capillarmente tra i lettori spalmati su tutti e sei continenti compresi i paesi dove RT è oscurata. 

La risposta dell’Unione europea

La reale portata della propaganda russa in Europa e America è probabilmente molto più ampia di quanto si pensi, sostengono i ricercatori.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato in un discorso di essere “particolarmente preoccupata per l’aumento dell’ingerenza e della manipolazione straniera nelle nostre società, nelle nostre democrazie e nelle nostre elezioni”. Ha citato “onde di disinformazione negativa” su questioni e candidati specifici e tentativi dannosi di “acquistare influenza e causare caos”.

Un rapporto dell’UE di quest’anno afferma che gli operatori esteri – provenienti dalla Russia, ma anche dalla Cina – si stanno coordinando su “praticamente tutte le piattaforme” per creare un ambiente informativo alternativo che minerebbe la stabilità della democrazia.

Il mese scorso, la Commissione europea ha condotto uno stress test pre-elettorale per valutare la preparazione delle piattaforme contro le fake news generate dall’intelligenza artificiale, le campagne di influencer provenienti da account bot e altre minacce.

La portata della propaganda russa

I ricercatori hanno notato che RT non era l’unico mezzo di comunicazione del Cremlino ad essere utilizzato. Con l’avvicinarsi delle elezioni nell’Unione europea e negli Stati Uniti, i “propagandisti russi” hanno affinato le loro strategie. Video recenti con voci sintetiche e altri segni di manipolazione da parte dell’intelligenza artificiale hanno preso di mira gli elettori americani di destra con messaggi falsi sul presidente Biden.

I siti di fake news create dai russi hanno imitato i veri organi di informazione americani promuovendo la propaganda del Cremlino; un ex vice sceriffo della Florida, a Mosca in asilo politico, ha creato più di 160 siti falsi di questo tipo.

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