Punti Di Incontro #4 – Quando la comunicazione e i risultati non si parlano

Di il 02 Luglio, 2024
diversity equity inclusion in azienda
Tra scarsi risultati e riduzione delle iniziative, la strada per una concreta DE&I sembra essere ancora in salita

1. La comunicazione e i risultati non si parlano

La DE&I è una tematica ancora al centro di dibattiti, si cerca di definirla ma spesso risulta minore l’impegno nel gestirla concretamente. Molte aziende dichiarano di promuovere la diversità e l’inclusione ma, secondo una nuova ricerca pubblicata su Business Horizons, il più delle volte quelle pratiche comunicate e promosse non producono i risultati desiderati. Questa discrepanza tra l’impegno delle aziende per la diversità e i risultati tangibili solleva domande critiche sull’efficacia delle iniziative messe in atto. 

Tra le criticità evidenziate, nel discutere di diversità e inclusione spesso ci si concentra solo sulle differenze più visibili, come razza e genere. Tuttavia, la diversità è molto più complessa e coinvolge anche background culturali ed esperienze personali che ne rendono quindi la definizione e gestione maggiormente intrecciata e multidimensionale. 

Dalla ricerca emerge dunque l’urgenza per le aziende di rivalutare le proprie pratiche di gestione, dando priorità a quelle che promuovono una rappresentanza diversificata e smantellando le barriere sistemiche. Le aziende, attraverso un approccio olistico che tenga conto della complessità del tema, possono immaginare un futuro con luoghi di lavoro inclusivi, utilizzando la scienza per guidare la transizione culturale.

2. Gender equality nel mondo del lavoro, una strada ancora in salita

Nonostante i progressi fatti nel mondo del lavoro, le donne continuano a trovarsi davanti sfide e barriere che influenzano la carriera, specialmente quando si tratta di posizioni di leadership. Nel 2022, uno studio accademico aveva rivelato che le donne ricevono valutazioni sostanzialmente più basse rispetto agli uomini, anche quando svolgono lavori migliori. Oltre a svolgere attività più impegnative ed essere considerate figure rischiose. 

Inoltre, un’analisi pubblicata ad aprile dalla società di head hunting Russell Reynolds mostra che non solo le donne nominate CEO sono meno numerose a livello globale, ma la loro permanenza nel ruolo è molto più breve rispetto alle loro controparti maschili. Negli ultimi cinque anni, infatti, quasi un quarto (24,1%) delle donne CEO ha lasciato il proprio ruolo entro 24 mesi dalla nomina, rispetto al 10% degli uomini. 

A ciò si aggiunge la politica. Negli Stati Uniti, dove i conservatori criticano gli sforzi e gli impegni in pratiche DE&I, il numero di donne che occupano posti di responsabilità in grandi aziende è sensibilmente diminuito per la prima volta in due decenni. Un dato influenzat...

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