ProRata.ai, la startup di AI che sta facendo gola agli editori

Di il 07 Agosto, 2024
ProRata.ai è una startup innovativa nel campo dell'intelligenza artificiale generativa che promette di gestire con precisione l'attribuzione e la distribuzione dei ricavi derivanti dagli abbonamenti ai propri chatbot AI

Alcuni dei più importanti gruppi editoriali hanno concesso in licenza i propri contenuti a ProRata.ai, una start-up innovativa nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. Questa nuova piattaforma promette di gestire con precisione l’attribuzione e la distribuzione dei ricavi derivanti dagli abbonamenti ai chatbot AI, assicurando che gli autori dei contenuti ricevano il giusto compenso.

Accordi stipulati e prossime collaborazioni

Molti editori quindi vedono in ProRata.ai una possibile svolta economica, che potrebbe ridefinire il valore dei contenuti premium nell’era dell’AI. Tra i partner già acquisiti dalla startup ci sono importanti nomi come Financial Times, Axel Springer, The Atlantic e Fortune, che hanno firmato un accordo per la suddivisione dei ricavi basata sull’utente individuale.

ProRata.ai ha recentemente raccolto 25 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie A, con investitori come Mayfield, Revolution Ventures, Prime Movers Lab e Idealab Studio, guidato da Bill Gross.

I volti di ProRata.ai

Gross, inventore del modello di pubblicità basata su parole chiave a pagamento, assumerà il ruolo di CEO della start-up. Mike Lang, esperto di media, assisterà in qualità di membro del consiglio e consulente strategico.

Nicholas Thompson, CEO di The Atlantic, ha detto: “Ci aspettiamo che il modello di concessione di licenze e attribuzione dei contenuti di ProRata.ai diventi lo standard del settore”.

Come funzionerà la suddivisione dei ricavi

La piattaforma di intelligenza artificiale sta sviluppando un chatbot AI per abbonati, il cui nome verrà annunciato a breve, con un lancio previsto in autunno. L’azienda prevede di suddividere i ricavi tra i partner in base al contributo attribuito tramite un algoritmo brevettato, che stimerà il valore dei contenuti in base a vari criteri, come la novità e l’importanza delle informazioni.

Bill Gross prevede che metà dei ricavi mensili della nuova piattaforma saranno distribuiti tra i partner, in base alla tipologia del contenuto.

Un modello che potrebbe fare gola a OpenAI

Il modello di attribuzione di ProRata.ai potrebbe influenzare il modo in cui gli editori richiedono il compenso per il loro lavoro. Inoltre la startup punta a concedere in licenza il proprio modello ad altre grandi aziende di intelligenza artificiale, come OpenAI e Anthropic. 

Il successo di ProRata.ai dipenderà dalla precisione e dall’affidabilità del suo modello linguistico, che deve ancora essere testato su larga scala. Tuttavia, i primi partner sono già motivati a collaborare grazie ad una struttura di condivisione dei ricavi, e Gross è fiducioso che le grandi aziende di AI preferiranno acquisire la loro licenza del modello e non svilupparne uno proprio.

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