Nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, è stato pubblicato il primo regolamento dell’UE per la riduzione delle emissioni di metano. Denominato ufficialmente UE 2024/1787, questo regolamento rappresenta l’ultimo passo prima dell’entrata in vigore della normativa.
Il regolamento UE 2024/1787 introduce nuovi e severi limiti alle emissioni di metano prodotte dalle attività legate ai combustibili fossili in tutti gli Stati membri dell’UE. Gli standard stabiliti nel regolamento si applicheranno anche alle importazioni di petrolio, carbone e gas naturale dai numerosi esportatori che riforniscono l’Unione Europea.
“E’ fondamentale responsabilizzare l’industria e ci aspettiamo che gli Stati membri agiscano rapidamente” – Flavia Sollazzo
“L’adozione da parte dell’UE del regolamento sulle emissioni di metano è un passo avanti significativo per rallentare gli effetti dei cambiamenti climatici”, ha dichiarato Flavia Sollazzo, Senior Director EU Energy Transition di Environmental Defense Fund Europe (EDFE).
“Si tratta di un regolamento ambizioso e innovativo che stabilisce standard completi per affrontare le emissioni di metano lungo l’intera catena di approvvigionamento energetico. In quanto pietra miliare del Green Deal dell’UE, ribadisce l’impegno dell’Unione europea nella lotta ai cambiamenti climatici. Inoltre, segna la fine dell’esternalizzazione dell’inquinamento al di fuori dei confini dell’UE. Affrontando le emissioni lungo la sua catena di approvvigionamento, l’UE si assume infatti la responsabilità della sua grande impronta esterna di metano come parte del suo percorso di decarbonizzazione. Ma non dimentichiamo che il successo del regolamento dipende esclusivamente da un’attuazione rigorosa”, prosegue Sollazzo.
“Il vero lavoro inizia ora: è fondamentale responsabilizzare l’industria e ci aspettiamo che gli Stati membri agiscano rapidamente. I passi immediati includono l’attuazione dei requisiti nazionali di comunicazione delle emissioni di metano entro il prossimo anno, la finalizzazione degli standard di importazione e lo sviluppo di sistemi completi di monitoraggio, comunicazione e verifica (MRV) che vadano oltre i confini nazionali. Inoltre, per trasformare questo regolamento in azione globale per il clima sarà necessario costruire forti alleanze internazionali per estenderne l’impatto. Non si tratta solo di leadership dell’UE, ma di guidare un cambiamento globale nell’azione per il metano e nel rallentare il ritmo del riscaldamento globale“.
L’Italia come esempio per gli altri Paesi europei
Il gas naturale rappresenta ancora un elemento importante nel mix energetico dell’Italia, uno dei principali importatoti dell’UE. Negli ultimi 30 anni, il Paese ha ridotto le emissioni di metano di oltre il 66% e se questo sforzo continuerà con costanza, l’Italia potrà diventare un esempio europeo di sicurezza energetica e ambientale. In quest’ottica, una rapida attuazione del Regolamento UE, che deve coinvolgere le iniziative del Piano Mattei, potrebbe rafforzare il ruolo strategico dell’Italia nel promuovere forti partnership che mirano a decarbonizzare la regione mediterranea, incoraggiando anche i Paesi produttori ad allinearsi agli obblighi del Regolamento UE sul metano.
“La chiave del successo ora è la corretta attuazione, che richiede sforzi di collaborazione tra i vari settori” – Helen Spence-Jackson
“Con tecnologie avanzate di monitoraggio, misurazione e tracciamento come MethaneSAT, i politici, l’industria e il pubblico hanno a disposizione strumenti potenti”, ha dichiarato Helen Spence-Jackson, Executive Director di EDFE. “Questo livello radicale di trasparenza elimina le scuse e richiede un’azione immediata. La chiave del successo ora è la corretta attuazione, che richiede sforzi di collaborazione tra i vari settori. Lavorando insieme, possiamo costruire una conoscenza completa delle emissioni e sviluppare soluzioni efficaci a beneficio di tutti. Questo regolamento è un quadro di riferimento per una collaborazione costruttiva, che apre la strada a reali progressi nella lotta ai cambiamenti climatici”.
I passi successivi all’entrata in vigore
Sei mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento, gli Stati membri dell’UE dovranno nominare le autorità nazionali incaricate di sorvegliare l’osservanza del regolamento da parte degli operatori di petrolio, gas e carbone dell’UE, nonché degli importatori e dei verificatori indipendenti. Inoltre, la Commissione europea presenterà la legislazione secondaria, specificando la metodologia che gli importatori dell’UE dovranno seguire quando si tratta di comunicare le intensità delle emissioni di metano.
Dopo aver affrontato il problema delle emissioni interne, gli stessi obblighi di monitoraggio, comunicazione e verifica saranno applicati anche agli importatori dell’UE a partire da gennaio 2027. Ciò significa che per tutti i contratti stipulati con chi esporta nell’UE, i paesi importatori dovranno dimostrare che i produttori misurano, monitorano, comunicano e verificano le emissioni di metano in linea con i requisiti del regolamento.
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