Perplexity, il motore di ricerca basato su intelligenza artificiale (AI), ha avviato i test per gli annunci sponsorizzati, segnando un cambiamento strategico per generare entrate dopo un periodo di difficoltà economiche.
Gli annunci a pagamento su Perplexity
Perplexity ha scritto in un post sul suo blog: “L’esperienza ci ha insegnato che solo con gli abbonamenti non si generano abbastanza entrate per creare un programma di condivisione dei ricavi sostenibile. La pubblicità è il modo migliore per garantire un flusso di entrate stabile e scalabile”.
La compagnia sarebbe infatti nelle fasi finali di raccolta di 500 milioni di dollari in finanziamenti, con una valutazione di 9 miliardi di dollari, ma ha una sola fonte di entrate: il suo servizio di abbonamento premium, Perplexity Pro, che offre funzionalità aggiuntive per 20 dollari al mese o 200 dollari all’anno.
Inizialmente, le inserzioni saranno visibili solo negli Stati Uniti e saranno formattati come “domande di follow-up sponsorizzate” (ad esempio: “Come posso usare LinkedIn per migliorare la mia ricerca di lavoro?”). La pubblicità sarà posizionata accanto alle risposte e contrassegnata come “sponsorizzato“.
Tra i brand e i partner coinvolti nel programma pubblicitario ci sono Indeed, Whole Foods, Universal McCann e PMG. Perplexity ha garantito che le risposte a queste “domande sponsorizzate” continueranno a essere generate dall’AI e non modificate dai brand, che non avranno accesso alle informazioni personali degli utenti.
I competitor
L’introduzione della pubblicità su Perplexity si contrappone alla scelta di OpenAI di non inserire annunci nel suo strumento di ricerca alimentato dall’AI, ChatGPT Search. Anche Google ha recentemente testato gli annunci nel suo nuovo motore di ricerca AI Overviews. Microsoft, invece, ha esplorato l’idea di aggiungere annunci nelle risposte di Bing, ma ha ritirato l’iniziativa dopo poche settimane.
Secondo quanto riportato da CNBC, Perplexity si sta proponendo come un’alternativa premium agli annunci di Google, puntando sulla capacità della sua piattaforma di raggiungere consumatori istruiti e con redditi elevati. Tuttavia, alcuni analisti hanno espresso dubbi sulla portata e sulle capacità di targeting degli annunci sulla piattaforma.
La reputazione di Perplexity
La reputazione di Perplexity è messa a dura prova dalle accuse di plagio, un fattore che potrebbe scoraggiare gli inserzionisti. News Corp, attraverso i suoi Dow Jones e New York Post, ha citato in giudizio la compagnia di AI, accusandola di sfruttamento di contenuti coperti da copyright. Anche altri siti di notizie hanno fornito prove che Perplexity replica i loro contenuti, e recentemente, il New York Times ha mandato una lettera di diffida alla piattaforma.
Nonostante le controversie, Perplexity ha dichiarato di servire 100 milioni di query di ricerca settimanali e di aver modificato il modo in cui cita le fonti. La compagnia sta anche espandendo il suo programma di condivisione dei ricavi con gli editori.