La scelta di Joe Biden di partecipare a un dibattito presidenziale di 90 minuti ha suscitato domande e speculazioni, non solo tra i suoi avversari ma anche nella stampa. Prima del dibattito con Trump, alcuni giornalisti simpatizzanti della sinistra hanno riportato che, nonostante l’età, Biden fosse ancora un politico forte e responsabile. Una narrazione che oggi si scontra con una crescente instabilità nel sostegno di quei giornalisti che il presidente americano riteneva alleati.
Negli ultimi anni, la Casa Bianca e il team di comunicazione della campagna elettorale di Biden hanno affrontato con crescente frustrazione la copertura mediatica sull’età del presidente. Le critiche sono state spesso liquidate come una fissazione sproporzionata, soprattutto rispetto alle minacce percepite alla democrazia da parte di Donald Trump e delle sue affermazioni infondate sulle elezioni del 2020. Gli stessi media sono stati anche presi in giro per aver focalizzato l’attenzione su dettagli come le scarpe di Biden, pensate per prevenire cadute, o per il fatto che abbia aumentato il numero di assistenti durante le sue apparizioni pubbliche.
Un approccio innovativo?
La strategia di Biden di evitare le interviste tradizionali è stata descritta come un approccio innovativo, preferendo dialogare con influencer e figure dei media non tradizionali. Anche la sua decisione di saltare la tradizionale intervista del Super Bowl è stata difesa come un modo per permettere agli americani di godersi l’evento senza interruzioni politiche.
Nonostante questa linea, i momenti di difficoltà di Biden sono stati spesso utilizzati dai repubblicani per attaccare la sua capacità di governare. La Casa Bianca ha risposto con vigore, criticando ad esempio il rapporto del consigliere speciale Robert Hur che descriveva Biden come un “uomo anziano simpatico e ben intenzionato con una scarsa memoria”, definendolo inappropriato e fuorviante.
I media mainstream, che tradizionalmente evitano di speculare sullo stato mentale dei politici, si trovano ora a dover navigare in acque turbolente. Mentre la copertura giornalistica ha esitato inizialmente a chiamare le bugie di Trump per quello che erano, ora sembra che l’età di Biden sia diventata un argomento impossibile da ignorare. Le recenti preoccupazioni espresse da leader stranieri, che hanno recentemente incontrato Biden, e riferite dal Wall Street Journal e dal Financial Times sottolineano questo cambiamento.
La performance di Biden nel dibattito alla CNN non ha sorpreso quei media che avevano affrontato critiche per la loro copertura sull’età del presidente. Recentemente, il Journal stesso è stato criticato da parte di leader democratici e della Casa Bianca per aver riferito che le persone – molte delle quali repubblicane – che avevano incontrato Biden in privato dicevano che stava mentalmente “scivolando”.
Cosa dicono oggi i media liberal
Anche i media liberal non sembrano propensi a facilitare il percorso di Biden. Prima che il dibattito si concludesse, alcuni analisti e commentatori di sinistra sollecitavano pubblicamente il presidente a ritirarsi. Dal comitato editoriale del New York Times, all’editore del New Yorker David Remnick e Van Jones della CNN hanno esortato il Partito Democratico a cercare un nuovo candidato. Joe Scarborough, presentatore di Morning Joe e figura di spicco tra i media vicini a Biden, già segnalato nel 2022 come uno degli influencer chiave, ha suggerito in onda venerdì mattina che Biden dovrebbe valutare l’opportunità di ritirarsi dalla scena politica.
Con il dibattito televisivo ancora fresco, i media e la politica americana potrebbero dover affrontare domande sempre più pressanti sul ruolo dell’età e della capacità mentale nella leadership del paese.
Il tutto senza dimenticare che tra qualche mese è previsto il secondo dibattito con Trump.
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