Paramount, gigante dell’intrattenimento mondiale proprietario di CBS, Nickelodeon, MTV, Comedy Central e del suo omonimo studio cinematografico, ha aperto le trattative di vendita con Sony Pictures Entertainment e il gruppo di private equity Apollo. Trattative che seguono un periodo di colloqui in esclusiva con Skydance Media, segnando l’inizio di una contesa serrata per il controllo di uno dei più grandi conglomerati mediatici degli Stati Uniti.
Un’offerta multimiliardaria
Un comitato speciale del consiglio di amministrazione di Paramount ha dato il via libera per iniziare le negoziazioni con Sony e Apollo, in risposta alla loro proposta di acquisto di circa 26 miliardi di dollari in contanti. Allo stesso tempo, il comitato ha anche deciso di mantenere aperte le trattative con Skydance, evidenziando la complessità e l’alta posta in gioco di questa operazione.
Preferenze e preoccupazioni interne
Shari Redstone, a capo di National Amusements, la holding che controlla Paramount, ha espresso una preferenza per Skydance, dovuta al desiderio di mantenere l’integrità della società. Tuttavia, alcuni azionisti temono che un accordo con Skydance possa effettivamente marginalizzarli, generando una possibile frattura tra la leadership e la base azionaria.
Sfide normative
La proposta di Sony e Apollo presenta diversi ostacoli normativi che potrebbero influenzarne l’esito. Le principali sfide includono l’approvazione da parte del Comitato per gli Investimenti Esteri negli Stati Uniti (CFIUS) e della Federal Communications Commission (FCC), essenziali per il trasferimento delle licenze di trasmissione e per gestire la sovrapposizione delle proprietà delle stazioni televisive. Apollo, infatti, possiede diverse stazioni televisive locali tramite il suo accordo con Cox Media Group che si sovrapporrebbe in alcuni mercati con alcune stazioni locali della CBS.
Nuovi assetti societari
Il contesto più ampio vede anche Berkshire Hathaway, che ha venduto la sua partecipazione in Paramount, e il rigoroso regime antitrust dell’amministrazione Biden, che potrebbe pesare sulle decisioni finali. La posizione di Sony come potenziale azionista di maggioranza solleva questioni su come sarà strutturata la proprietà e gestita la conformità regolatoria, sottolineando la complessità e l’importanza strategica di questo accordo nel ristrutturare il panorama dei media globali.
In base agli accordi correnti, se l’acquisizione andasse in porto, Sony emergerebbe come azionista di maggioranza. Scenario che solleva questioni significative, data la vasta portata e l’influenza di Sony nell’industria dell’intrattenimento globale.