In un nuovo atto di una vicenda che ha tenuto l’industria cinematografica con il fiato sospeso, Edgar Bronfman Jr., noto miliardario e imprenditore, ha deciso di ritirare la sua ambiziosa offerta da 6 miliardi di dollari per acquisire il controllo di Paramount. La decisione di Bronfman chiude un capitolo turbolento che ha visto la storica casa di produzione cinematografica al centro di una battaglia tra i giganti del settore.
Il ritiro dell’offerta di Bronfman
Bronfman ha comunicato ufficialmente la sua decisione al comitato del consiglio di amministrazione della Paramount, dichiarando di essere onorato di aver partecipato a questa corsa, pur riconoscendo l’esistenza di divergenze durante il processo. Il miliardario ha anche espresso fiducia nel futuro di Paramount, affermando che “i giorni migliori” del gruppo sono ancora davanti a loro.
La notizia giunge a pochi giorni di distanza dal tentativo di Bronfman di interrompere la fusione, già in corso, tra Paramount e Skydance, la società guidata dal miliardario David Ellison. L’offerta di Bronfman, presentata poco prima della scadenza del periodo di “go shop” – un lasso di tempo concesso a Paramount per esplorare offerte alternative – aveva scosso il panorama finanziario di Hollywood. Ora, con la sua ritirata, la strada è spianata per la fusione con Skydance, prevista per la prima metà del 2025.
L’accordo con Skydance
Il consiglio di amministrazione di Paramount, dopo aver confermato la conclusione del periodo di “go shop”, ha ribadito il proprio impegno verso l’accordo con Skydance, che comporta un investimento di oltre 8 miliardi di dollari. L’offerta di Bronfman sembrava minacciare la chiusura dell’accordo, ma la sua uscita di scena riporta l’attenzione sull’intesa originale con Skydance.
Bronfman, erede dell’impero Seagram, aveva trascorso l’ultima settimana cercando di raccogliere fondi per sostenere la sua offerta. Tra i suoi potenziali sostenitori si annoveravano Fortress, controllata dal fondo di investimento Mubadala di Abu Dhabi, il produttore Steven Paul, l’imprenditore di criptovalute Brock Pierce, e Nurali Aliyev, nipote dell’ex presidente del Kazakistan. Nonostante questi importanti contatti, l’imprenditore ha infine deciso di ritirarsi.
Le sfide di Paramount
Il ritiro dell’offerta di Bronfman rappresenta l’ultimo colpo di scena in una lunga e complessa disputa per il controllo di Paramount, studio cinematografico di 98 anni che ha prodotto classici intramontabili come Il Padrino e Titanic. Skydance, che aveva inizialmente siglato un accordo con Paramount a luglio, aveva dato al gruppo un termine fino al 21 agosto per considerare eventuali offerte più alte. Dopo l’offerta di Bronfman, la tensione è salita, culminando in una lettera accesa da parte di Skydance al consiglio di amministrazione di Paramount, accusando la società di aver violato i termini dell’accordo.
In un mercato sempre più complesso per i media tradizionali, Paramount sta lottando per adattarsi al declino della televisione via cavo e alla crescente predominanza dello streaming. All’inizio di agosto, infatti, la società ha dovuto svalutare i canali via cavo, tra cui MTV, Nickelodeon e Comedy Central, per un totale di 6 miliardi di dollari.