Meta ha rimosso le restrizioni imposte sui profili social di Donald Trump, consentendo all’ex presidente e candidato presidenziale repubblicano di tornare a utilizzare liberamente Facebook e Instagram. Una decisione che arriva nonostante le recenti critiche di Trump nei confronti del CEO di Meta, Mark Zuckerberg, accentuate dalla sua candidatura alla presidenza.
Trump, che ha utilizzato i social media come strumento chiave nelle sue campagne e durante il suo mandato alla Casa Bianca, aveva visto i suoi account bloccati nel gennaio 2021 a seguito delle sue dichiarazioni infondate sulle elezioni del 2020 (Big lie) e per il suo supporto verso i sostenitori che hanno assaltato il Campidoglio il 6 gennaio 2021. I suoi account sono stati riattivati nel gennaio 2023, ma con restrizioni aggiuntive volte a prevenire ulteriori violazioni.
Meta aveva giustificato queste ulteriori restrizioni con la necessità di rispondere a “circostanze estreme e straordinarie”, sottolineando che non vi è più la necessità di mantenere tali misure preventive. La società ha inoltre ribadito che tutti i candidati presidenziali rimarranno soggetti alle politiche aziendali contro l’incitamento all’odio e la violenza.
Trump sui social media
Nonostante l’utilizzo della sua piattaforma, Truth Social, come megafono principale, Trump ha ricominciato a pubblicare regolarmente anche su Facebook e Instagram da quando la sospensione è stata revocata. Inoltre, si è recentemente iscritto a TikTok, di proprietà della cinese ByteDance, e ha pubblicato solo un post su X (ex Twitter), che a sua volta aveva chiuso definitivamente l’account del tycoon nel 2021 (riaperto successivamente grazie al nuovo proprietario di X, Elon Musk) per gli stessi motivi che avevano spinto Meta.
Trump, tuttavia, ha rinnovato le sue critiche verso ciò che descrive come un “cartello di censura”, accusando le piattaforme social, gli accademici e alcune agenzie governative di sopprimere le voci conservatrici. Ha promesso che, se rieletto, smantellerà questo presunto cartello e perseguirà i “truffatori elettorali a livelli mai visti prima”.
Zuckerberg si sarà già pentito?