A soli tre mesi dal suo lancio, Maven, la piattaforma di social media creata per ridurre lo stress degli utenti e incentivare la serendipità e conversazioni più approfondite, sta affrontando le prime serie criticità. Kenneth Stanley, co-fondatore e figura chiave nello sviluppo della piattaforma, ha annunciato le sue dimissioni. La decisione arriva in un momento critico per la startup, la quale non ha raggiunto le aspettative di crescita, nonostante un inizio molto promettente.
Stanley, che in precedenza ha lavorato per OpenAI, ha raccontato su Maven e X le difficoltà incontrate nel soddisfare le aspettative degli investitori riguardo alla crescita: “Maven non è riuscita a raggiungere il tipo di curva di crescita che gli investitori vogliono vedere per giustificare l’aumento degli investimenti”. Ha poi aggiunto che “probabilmente manca ancora un ingrediente” per raggiungere gli obiettivi.
A Stanley si è aggiunto Blas Moros, un altro co-fondatore, per perseguire nuove opportunità. Jimmy Secretan, il Chief Technology Officer di Maven, rimarrà a bordo per prendere il timone dell’azienda. Secretan, essendo stato il principale artefice dell’app, è visto come la scelta naturale per guidare la piattaforma attraverso la sua prossima fase.
Ridurre la tossicità nei social media
Fin dal suo esordio, Maven ha ricevuto sostegno da importanti figure come Ev Williams, co-fondatore di Twitter, e Sam Altman, CEO di OpenAI. Entrambi hanno contribuito al finanziamento iniziale di 2 milioni di dollari, credendo fermamente nella missione della piattaforma.
Tuttavia, il modello unico di Maven, che esclude funzionalità come “mi piace”, “retweet” e “follower”, pur mirando a ridurre la tossicità nei social media, ha reso difficile il coinvolgimento e la crescita degli utenti. Questa peculiarità, secondo Secretan, complica la viralità delle conversazioni, che, sebbene profonde, sono difficili da condividere su larga scala.
Per affrontare questi problemi e tentare di ampliare la base di utenti, Maven si affiderà a collaboratori esterni per il design del prodotto.
Il futuro di Stanley
Con le sue dimissioni, Stanley torna a caccia di nuove opportunità, entusiasta di ritornare a occuparsi di intelligenza artificiale, in particolare nell’ambito della “open-endedness”, un concetto che esplora algoritmi progettati per generare e risolvere continuamente nuovi compiti, contrapposto all’ottimizzazione tradizionale.
Mentre il futuro della sua Maven rimane incerto, con la nuova leadership e la dedizione al mantenimento della sua missione originale la piattaforma spera di superare le sfide correnti e di tracciare un percorso di crescita sostenibile.
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