Martin Sellner è diventato una figura centrale nel panorama politico europeo. Conosciuto per le sue posizioni radicali sui migranti e per il movimento Generation Identity, ha trovato una crescente popolarità tra i giovani europei di destra, riuscendo a influenzare la campagna di Trump e le recenti elezioni in Austria.
Chi è Martin Sellner
Martin Sellner, 35 anni, si definisce un sostenitore delle deportazioni di massa dei migranti. Sottolinea l’importanza di migliorare il pool genetico dei tedeschi, facendo riferimento a temi come la biologia, le tendenze demografiche e persino le invasioni extraterrestri per giustificare le sue tesi.
“Martin Seller, lei è razzista?”
Quando gli viene chiesto direttamente, dice di non essere razzista, anche se sostiene che ogni razza sarebbe più felice nel proprio “angolo geografico”.
Durante un summit a Schnellroda, in Germania, Sellner ha spiegato che il suo movimento aderisce all’attivismo non violento di Gandhi e della Primavera Araba, e che ha l’obiettivo di proteggere la cultura etno-europea.
L’influenza di Sellner
Nonostante il suo attivismo non sia violento, gli ufficiali dei servizi segreti europei lo definiscono pericoloso per il suo tentativo di normalizzare i discorsi d’odio che rischiano di fomentare il popolo.
Le sue idee hanno trovato terreno fertile anche nei partiti politici tradizionali. Il Partito della libertà d’Austria ha vinto le ultime elezioni, ricorrendo a retoriche simili a quelle di Sellner. Inoltre, l’ex presidente Trump ha citato la “remigration”, un termine caro a Sellner che prevede l’espulsione sistematica di milioni di immigrati privi di documenti. L’attivista sostiene che coloro che continuano a vivere in comunità separate dovrebbero subire pressioni “economiche” e “culturali” affinché si “assimilino o rimigrino“.
Sono diversi i governi che hanno cercato di limitare l’influenza di Sellner, come la Gran Bretagna, che gli ha negato l’ingresso nel Paese e la Svizzera che lo ha espulso. Anche le autorità tedesche hanno cercato di vietargli l’ingresso nel Paese ma Sellner ha contestato la decisione in tribunale e ha vinto.
E online?
Sellner è stato bandito da YouTube, Instagram, TikTok e Facebook. Ottantasette istituzioni finanziarie in più Paesi lo hanno inserito nella blacklist o hanno chiuso i suoi conti. In Austria, esibire il simbolo a forma di scudo del suo movimento in pubblico è ora punibile per legge. Eppure, nonostante ciò, o forse proprio a causa dei tentativi di censurarlo, la sua notorietà è aumentata.
L’intervista al Washington Post
Intervistato dal Washington Post, Sellner ha raccontato che i membri del suo movimento tengono incontri di pugilato a Vienna, preparano gli striscioni per le proteste, organizzano comizi e partecipano a diversi summit. Tra questi, l’evento dedicato ai giovani della Summer Academy di estrema destra nell’est della Germania, dove gli uomini (bianchi) hanno le teste rasate e indossano camicie nere.
Secondo i giornalisti del Post, Sellner è il ritratto di una personalità estremamente carismatica e dal fascino disarmante. Dà uno scopo al suo pubblico, una direzione: incoraggia a liberarsi dal senso di colpa abbracciando il patriottismo e l’orgoglio.
E ci riesce nonostante la sua visione del mondo sostenga le espulsioni di massa e la separazione etnica che rievocano il capitolo più oscuro della storia europea.
“Il progetto di non diversificare le società è un progetto di una violenza inaudita” ha detto Bernhard Weidinger, un esperto sull’estrema destra che vive a Vienna. “Sellner può dire che non è così, ma se dovesse realizzarsi, è l’unico modo coerente in cui lo si potrebbe definire.“