Questa storia ha inizio con la firma di Joe Biden di una legge che obbliga ByteDance, azienda cinese sviluppatrice e proprietaria di TikTok, a vendere la piattaforma video entro 270 giorni. Era aprile, e il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act aveva già trovato l’appoggio bipartisan di democratici e repubblicani alla camera e al senato. Ma Tony Sayegh era già all’opera per salvare il suo social preferito.
Sayegh, ex sottosegretario per gli affari pubblici nel dipartimento del Tesoro durante il primo mandato di Donald Trump, nel 2023 è diventato responsabile, sempre per gli affari pubblici, di Susquehanna International Group, uno dei maggiori investitori in ByteDance.
Trump ci può aiutare
Il Wall Street Journal ha pubblicato un profilo di Sayegh definendolo un consulente non ufficiale di TikTok. L’azienda per cui lavora, Susquehanna, è stata una dei primi investitori della società che a creato TikTok, ByteDance, di cui detiene il 15% delle quote.
Il cofondatore di Susquehanna, Jeff Yass, è un miliardario e detiene personalmente il 7% di ByteDance, quantificabile in circa 21 miliardi di dollari. Yass è un sostenitore e finanziatore del partito repubblicano e, più in particolare, fra i più generosi donatori di Club for Growth, un’organizzazione politica interna al mondo conservatore che si oppone al ban di TikTok.
Per proteggere TikTok da una legge che obbliga ByteDance a trovare un acquirente statunitense entro il prossimo 19 gennaio – il giorno prima che la nuova amministrazione si insedi alla Casa Bianca – Sayegh si è rivolto proprio a Trump.
Il nuovo presidente era favorevole al ban di TikTok nel corso del suo primo mandato, per poi ritrattare di recente. La spiegazione data da Trump è semplice: se gli Stati Uniti vietano il social cinese, ci sarà più spazio per le app di Meta e Zuckerberg, che era contro la re-elezione dello stesso Trump nel 2020. Dunque, viva TikTok.
Sayegh conosce i familiari del presidente neoeletto ed è a stretto contatto con la sua cerchia politica. A giugno, durante la campagna elettorale, il manager di Susquehanna è riuscito a convincere Trump a iscriversi a TikTok. In uno dei primi video pubblicati sul suo canale, diceva: “salverò TikTok”.
Senza sosta
Yass, Sayegh e i manager di TikTok e ByteDance hanno fatto pressione su deputati e influencer repubblicani, da Tucker Carlson a Charlie Kirk, per convincerli a sostenere la loro causa. Bill Ford, un consigliere d’amministrazione di ByteDance, è vicino a Trump e sua moglie ha donato più di 800mila dollari al nuovo presidente e ad altri gruppi conservatori.
Chissà come andrà a finire. Lo scorso maggio, TikTok e ByteDance hanno fatto causa al Procuratore generale, Merrick Garland, sostenendo che il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Actviolerebbe il primo emendamento della costituzione statunitense.
Intanto, TikTok e ByteDance sperano che Trump possa ritardare l’entrata in vigore della legge e possa trovare un accordo per continuare a operare negli Stati Uniti. Se lo augurano anche i loro consulenti, ufficiali e non.