L’offerta di Frank McCourt per comprare la divisione americana di TikTok

Di il 10 Gennaio, 2025
Mancano le cifre, ma c'è l'ufficialità. Project Liberty ha presentato una proposta per l'acquisto della piattaforma negli Stati Uniti senza il suo algoritmo

Dopo la lettera di Trump alla Corte Suprema per bloccare il divieto di TikTok negli Stati Uniti e in attesa della decisione della stessa Corte sul caso, Project Liberty, una società che riunisce diversi investitori americani, ha avanzato un’offerta formale per acquistare il ramo statunitense del social media cinese.

In un comunicato stampa, Project Liberty, un consorzio fondato dall’imprenditore Frank McCourt che riunisce investitori e fondi di private equity statunitensi, ha lanciato l’iniziativa “The People’s Bid for TikTok” per comprare la divisione della piattaforma che opera negli Stati Uniti.

Stando a quanto si legge nel comunicato, la forza dell’offerta – la cui cifra non è stata resa nota – starebbe in tre punti principali.

In primo luogo, la solida capacità finanziaria dell’acquirente, che può contare sul sostegno economico di fondi di private equity e individui facoltosi.

Project Liberty avrebbe inoltre l’appoggio dei creator americani di TikTok e il supporto di consulenti finanziari e legali esperti. Si tratta della banca di investimento Guggenheim Securities e del gruppo Kirkland & Ellis, che stanno curando i dettagli dell’offerta.

L’idea di McCourt, che ha espresso interesse nell’acquisto di TikTok già nei mesi precedenti, è creare una nuova versione della piattaforma, in grado di dare agli iscritti un controllo maggiore sui propri dati.

Allo stesso tempo, afferma il comunicato, la nuova proprietà garantirebbe ai creator e alle piccole aziende che operano su TikTok un ambiente favorevole per continuare le loro attività.

“Abbiamo presentato una proposta a ByteDance per realizzare la visione di Project Liberty per una versione reinventata di TikTok, basata su una tecnologia totalmente americana che metta le persone al primo posto”, ha dichiarato McCourt.

Con e senza algoritmo

Il fondatore di Project Liberty sostiene che “mantenendo la piattaforma in vita senza dipendere dall’attuale algoritmo di TikTok ed evitando un divieto, milioni di americani potranno continuare a utilizzarla”.

Non è un caso che McCourt si soffermi su un rinnovo della tecnologia, dato che si ritiene improbabile che ByteDance – sottoposta al veto del governo di Pechino – autorizzi la vendita includendo il famoso algoritmo di TikTok, il vero punto forte su cui è costruita la piattaforma.

Se, da un lato, l’efficacia dell’algoritmo di TikTok ha fatto finora la differenza nell’attrarre e fidelizzare gli utenti, dall’altro, la vendita degli asset statunitensi della piattaforma senza l’algoritmo stesso potrebbe più che dimezzare i costi dell’operazione.

Lo scorso aprile, poco dopo l’approvazione di Biden della legge che prevede il divieto del social media dal prossimo 19 gennaio, l’analista di Wedbush Securities Dan Ives aveva affrontato l’argomento a Cbs News.

Secondo Ives, la piattaforma, compresa del suo algoritmo, aveva in quel momento un valore che si aggirava intorno ai 100 miliardi di dollari. “Riteniamo che la Cina e ByteDance non venderanno mai il loro prezioso algoritmo. Senza, crediamo che TikTok valga tra i 30 e i 40 miliardi di dollari”, aveva sottolineato.

Le valutazioni sulla divisione statunitense di TikTok senza algoritmo sono comunque approssimative, e, in base alle analisi, variano da una base di 20-30 miliardi di dollari a un prezzo più alto, intorno ai 50 miliardi.

Trump free to use FMT

Donald Trump, 47esimo presidente degli Stati Uniti. Foto FMT.

Il parere di Trump

Intanto, Donald Trump, ha di recente chiesto ai giudici della Corte Suprema di sospendere l’entrata in vigore della legge che prevede il divieto del social media dagli app store dal 19 gennaio, nel caso in cui ByteDance non lo ceda a una società americana.

Uno dei motivi per i quali Trump si è opposto alla chiusura di TikTok nel Paese è evitare che le piattaforme di Meta possano giovare dall’uscita dal mercato di un concorrente così importante. Facebook è “nemico del popolo”, aveva detto lo scorso marzo.

Non è dato sapere se questo suo giudizio cambierà dopo l’avvicinamento di Mark Zuckerberg, che sta facendo di tutto per entrare nelle grazie del futuro presidente. E se, quindi, Trump potrà supportare il tentativo di acquisto da parte di McCourt che, nel comunicato stampa, si è detto “pronto a collaborare con la nuova amministrazione per finalizzare l’accordo”.

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