L’ISIS ha diffuso video falsi della CNN e di Al Jazeera

Di il 20 Giugno, 2024
L'Isis ha diffuso video falsi della CNN e di Al Jazeera
In totale, la campagna social dell’ISIS ha prodotto otto video originali, quattro in lingua inglese e quattro in arabo, nei quali venivano diffuse false informazioni sull'espansione dello Stato Islamico in Africa e la guerra in Siria

Secondo un rapporto dell’Institute for Strategic Dialogue, condiviso con WIRED, lo Stato Islamico ha diffuso video falsi che riportavano il logo e la grafica della CNN e Al Jazeera. Pubblicata all’inizio di marzo, questa campagna di disinformazione è stata orchestrata da War and Media, un gruppo pro-ISIS noto per la creazione di video che promuovono la propaganda del gruppo terroristico.

La portata della campagna di disinformazione dell’ISIS

I video della campagna diffusa su YouTube riportavano i loghi dei veri organi di informazione e, nel caso della CNN, includevano un real-time quote nella parte inferiore dello schermo. Inoltre, una serie di account falsi etichettati come organi di stampa hanno supportato la diffusione dei contenuti; i video sono stati visualizzati 9.400 volte su Facebook e condivisi 3.200 volte.

In totale, la campagna social dell’ISIS ha prodotto otto video originali, quattro in lingua inglese e quattro in arabo, nei quali venivano diffuse false informazioni sull’espansione dello Stato Islamico in Africa e la guerra in Siria. Tra questi è stato identificato un video dove l’ISIS rivendicava l’attacco al municipio Crocus di Mosca a marzo, in contrasto con la narrazione del Cremlino che accusava l’Ucraina dell’attentato. Insomma, una matrioska di fake news e propaganda. 

Poco dopo la pubblicazione dei video su YouTube, le pagine false della CNN e di Al Jazeera gestite da War and Media sono state chiuse. Ciò che rimane oggi sono due pagine Facebook, un account X ancora etichettato come Al Jazeera e il canale Telegram, tutti al momento rimasti senza contenuti.

Tutto questo ci deve far pensare come i sostenitori dei gruppi terroristici stiano imparando a gestire sui social delle vere campagne propagandistiche e quanto complesso sia oggi poter circoscrivere questo fenomeno anche a causa dell’intelligenza artificiale.

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