(nella foto Susan Carol Holland, Presidente di Amplifon)
“Cosa? Che hai detto”? All’inizio c’è sempre una certa tolleranza nei confronti delle difficoltà uditive. Ma col passare del tempo la ipoacusia – la diminuzione uni o bilaterale della capacità uditiva, congenita o acquisita – diventa un problema serio, soprattutto in famiglia e nelle relazioni sociali.
Per capire e spiegare come affrontare al meglio questo tema Amplifon, leader italiano globale nelle cure dell’udito, ha promosso la pubblicazione del libro “L’Emozione del Suono”, scritto da Valentina Fornari docente di marketing che convive da anni con l’ipoacusia, con prefazione di Maria Latella, Egeo editore, inserito tra i finalisti del Festival Città Impresa di Vicenza.
Il libro analizza in maniera approfondita e completa un disturbo che, a differenza di quanto generalmente si pensa, non interessa solo gli anziani ma anche moltissimi giovani: l’esposizione al rumore eccessivo espone al rischio di danni permanenti all’udito 1 miliardo di giovani nel mondo; solo per citare una delle cause, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) più della metà dei giovani in età compresa tra i 12 e i 35 anni ascolta oggi musica a volumi potenzialmente dannosi.
Da qui l’opportunità, e l’utilità, di un libro che intende sensibilizzare sulle conseguenze dell’inquinamento acustico, fornendo però nello stesso tempo le soluzioni che la tecnologia e le competenze professionali mettono oggi a disposizione del 20% della popolazione mondiale che soffre di ipoacusia. L’adozione degli apparecchi acustici è infatti in grado di generare una serie di effetti positivi sia sulla persona sia sull’intero ambiente economico e sociale, consentendo ai soggetti ipoacusici che ancora non li indossano un duplice vantaggio: da un lato si avrebbe il recupero immediato della capacità uditiva e dall’altro vi sarebbe una riduzione sensibile degli effetti che la perdita di udito determina sulle capacità cognitive, sulle abitudini di vita lavorativa e sociale, e sull’autostima personale.
Tecnologia e competenze che hanno permesso ad una società come Amplifon – nata a Milano nel 1950 grazie ad Algernon Charles Holland, che voleva aiutare le persone con problemi uditivi a seguito della seconda guerra mondiale – di diventare un Gruppo quotato in Borsa, presente in cinque continenti e leader ormai del settore.
Un’azienda, presieduta da Susan Carol Holland e guidata da Enrico Vita, che ha una platea potenziale di 1,5 miliardi di persone nel mondo che soffrono di ipoacusia, destinate a diventare 2,5 miliardi entro il 2050: di queste 700 milioni avranno bisogno di cure e interventi specifici, in mancanza delle quali possono verificarsi conseguenze molto pesanti, quali declino cognitivo, forme di depressione e alto tasso di cadute accidentali dovute a riduzione nel mantenimento dell’equilibrio, con serie ripercussioni sul settore sanitario e sul sistema sociale.
(nella foto Enrico Vita, CEO di Amplifon)
Per Valentina Fornari è necessario riconoscere il problema e accettarlo, perché l’ipoacusia ha pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana e non è un’attività per duri d’orecchi ma “per giovani e anziani di ogni età che vogliono sentire e amano ascoltare”. E facciamo anche nostro l’augurio dell’Autrice, affinché leggendo questo libro, interessante e pieno di indicazioni preziose, “qualche persona in più capisca che prendersi cura di sé curando il proprio udito è un dovere che regala magnifiche emozioni”. L’Emozione del Suono.