In università si studia come diventare influencer

Di il 13 Dicembre, 2024
Corsi e lauree triennali insegnano a costruire le basi di un lavoro con un mercato da 24 miliardi di dollari

Lo scorso anno, il Washington Post riportava la notizia che una università irlandese della città di Carlow, la South East Technological University, avrebbe aperto nel 2024 un corso di laurea triennale per chi volesse intraprendere una carriera da influencer.

Il percorso di studi, chiamato “Content Creation and Social Media”, non è l’unico a occuparsi di questo ambito. Ci sono ormai diversi corsi universitari nei dipartimenti di comunicazione e giornalismo e alcune lauree incentrate sull’influencing, simili a quella dell’ateneo irlandese.

Il settore del cosiddetto influencer marketing continua a crescere ed è passato, secondo Statista, da un valore globale di quasi 10 miliardi di dollari nel 2020 a una stima di circa 24 miliardi al termine di quest’anno.

Stando a uno studio effettuato nel 2023 da Morning Consult su mille persone della generazione Z, cioè nati all’incirca tra il 1995 e il 2010, il 57% di loro vorrebbe diventare influencer.

“Se si vuole costruire una carriera come influencer o creatore di contenuti online, occorre sapere che c’è molto di più dietro”, ha affermato a The Hill Jessica Maddox, a capo del dipartimento di Politica, comunicazione e media all’Università dell’Alabama.

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Cosa si insegna

All’università di Carlow, in Irlanda, i corsi spaziano dalla gestione delle situazioni critiche e la psicologia sociale, allo studio delle relazioni pubbliche e delle celebrità, fino a argomenti più pratici come il montaggio video e audio.

Secondo Kate Stewart, assistente universitario della Jacksonville State University, gli influencer devono studiare in primo luogo “comunicazione, produzione e business”.

Mentre la comunicazione e il marketing “forniscono loro le strategie e le fondamenta etiche per capire la strada che vogliono intraprendere”, la produzione è un aspetto cruciale, trattandosi di “un lavoro soprattutto visivo”. C’è poi il lato commerciale che si sviluppa nella collaborazione con le aziende.

Agli studenti che vogliono occuparsi di informazione, le università devono insegnare le competenze per riconoscere ed evitare notizie false e fuorvianti e comunicare in modo efficace con diversi tipi di pubblico.

Un esempio recente è quello delle elezioni presidenziali statunitensi. Donald Trump ha utilizzato soprattutto nuovi canali di informazione ed è stato spesso supportato dagli influencer delle notizie – i news influencer -, in particolar modo politiche. L’impatto, soprattutto nel pubblico giovane, è stato molto forte.

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Dove si studia

Nel suo approfondimento, The Hill menziona alcuni atenei che hanno introdotto corsi in questo settore. Di particolare successo è il caso di una serie di lezioni gratuite sulla disinformazione creata dal Knight Center for Journalism in the Americas dell’Università del Texas insieme a Unesco.

Il corso è online e dura quattro settimane. Disponibile in inglese, spagnolo, portoghese e francese, ha visto finora la partecipazione di quasi 10mila persone da oltre 170 Paesi.

“È incredibile. Probabilmente, è uno dei corsi di maggior successo che abbiamo organizzato, sia per il numero dei partecipanti, sia per il coinvolgimento degli studenti”, ha detto Summer Harlow, direttore associato del centro.

Anche altre sedi, come la University of Southern California, Columbia, Cornell, Duke, Chapman e l’Università dell’Alabama offrono corsi dedicati alla strategia per influencer, business e comunicazione.

Tom Hafen, professore nel dipartimento di marketing della Columbia, ha sottolineato al New York Post come uno degli aspetti più interessanti di questi corsi sia la possibilità di “insegnare a nativi digitali. Loro vivono e respirano questo mondo”.

L’Arkansas Tech University ha invece creato una laurea triennale in social media influencing, in cui si insegnano le basi della produzione cinematografica, giornalismo e relazioni pubbliche.

Non c’è però solo l’università a insegnare le basi di una carriera da influencer. Il New York Times ha di recente scritto di un’accademia privata di Miami, chiamata Creator Method, fondata quest’anno dall’influenzar Valeria Lipovetsky e il marito, Gary Lipovetsky.

Una scuola online per influencer, che in cambio di una quota annuale di tremila dollari offre l’accesso a una serie di oltre 80 video lezioni registrate e incontri su Zoom con i fondatori e insegnanti.

Ognuno scelga il percorso che ritiene migliore.

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