L’Area Studi Mediobanca pubblica il nuovo report sui maggiori operatori sanitari privati in Italia

Di il 05 Giugno, 2024
modello organizzativo degli enti sanitari privati
Nel 2022 cresce il giro d’affari: +2,7% sul 2021 e +8,7% sul 2019, ma cala la redditività. Ripresa non generalizzata: +22,3% sul 2019 la diagnostica medica, +10% l’assistenza ospedaliera e +4,1% le residenze per gli anziani

L’Area Studi Mediobanca ha pubblicato l’aggiornamento del report sui maggiori operatori sanitari privati in Italia, analizzando i principali gruppi con un fatturato individuale superiore a 100 milioni di euro. La ricerca offre un approfondimento sulle recenti dinamiche e prospettive della sanità italiana, insieme a un confronto internazionale.

Performance economiche degli operatori sanitari privati nel 2022

Nel 2022, i 31 operatori sanitari privati esaminati hanno totalizzato ricavi per 10,6 miliardi di euro, segnando un aumento del 2,7% rispetto al 2021 e dell’8,7% rispetto al 2019. Queste variazioni si confrontano con il calo del 6,6% registrato nel 2020, dovuto alla sospensione parziale delle attività sanitarie, e con il rimbalzo del 14,5% nel 2021.

Gli operatori della diagnostica hanno visto una crescita del 22,3% rispetto al 2019, spinta dalla domanda eccezionale di tamponi e test molecolari durante la pandemia.

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Dinamiche e prospettive della sanità italiana

La ricerca di Mediobanca non solo evidenzia le performance economiche degli operatori sanitari privati ma anche le tendenze più recenti e le prospettive future del settore. L’incremento della domanda di servizi sanitari durante la pandemia ha evidenziato l’importanza di una capacità di adattamento e di innovazione da parte degli operatori sanitari privati.

Le posizioni patrimonialmente più solide sono quelle dell’IEO, Auxologico Italiano, Salus, Policlinico di Monza, Humanitas e Istituto Don Calabria, con debiti finanziari sostanzialmente assenti per il primo e attorno al 20% per gli altri.

La fine dell’emergenza sanitaria nel marzo 2022 ha favorito la progressiva ripresa delle attività del settore sanitario con il ripristino, nel 2023, della piena operatività nella riabilitazione e nell’assistenza ospedaliera, nonostante persistano diverse criticità. Tra di esse spicca il mancato recupero delle liste d’attesa che, insieme a motivi economici, hanno spinto 4,5 milioni di italiani (il 7,6% della popolazione) a rinunciare a esami e visite mediche nel 2023. Le lunghe liste d’attesa inducono non solo chi è in grado di sostenere i costi, ma anche i sottoscrittori di assicurazioni private e i beneficiari di welfare aziendali, a indirizzarsi al di fuori del SSN, contribuendo alla crescita della spesa sanitaria privata. 

L’indagine completa è disponibile per il download sul sito www.areastudimediobanca.com

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