La piattaforma social Threads si è trasformata nel nuovo centro delle mobilitazioni in Taiwan. In particolare durante le recenti proteste contro un disegno di legge, che ha recentemente spinto migliaia di taiwanesi a scendere in piazza, che mira ad ampliare l’influenza della Cina sull’isola attraverso un maggior controllo parlamentare sul governo.
Taiwan ha infatti registrato 1,88 milioni di utenti attivi su Threads solo nella settimana dal 5 all’11 maggio. Numeri che posizionano l’isola tra i quattro principali mercati dell’app, dietro solo a Stati Uniti, Giappone e Brasile.
Threads sempre più popolare tra i giovani progressisti taiwanesi
I manifestanti hanno usato diverse app, tra cui Facebook, Line e Discord, per organizzare le proteste; ma molti hanno notato come Threads sia particolarmente efficace nel connettere le persone al di fuori delle proprie reti sociali.
Uno dei volti di queste proteste è Yuan, un giovane imprenditore di 32 anni e proprietario di un bar a Taipei, che ha utilizzato Threads per coordinare l’approvvigionamento di beni essenziali come snack e acqua per i manifestanti. La sua attività su Threads, piattaforma lanciata da Meta come alternativa a X (poco utilizzata in Taiwan), ha riscosso un grande successo, con i suoi post che hanno ricevuto migliaia di interazioni positive.
La piattaforma è particolarmente popolare tra i giovani progressisti taiwanesi, che la usano per discutere temi che spaziano dalle relazioni personali ai pettegolezzi sulle celebrità, ma soprattutto per promuovere l’indipendenza dalla Cina e difendere la democrazia dell’isola. Una tendenza che cresce sempre più nonostante gli sforzi di Meta di limitare i contenuti politici sulle sue piattaforme.
Il futuro Threads legato all’indipendenza di Taiwan
Il governo cinese continua a rivendicare Taiwan come parte del suo territorio e ha più volte minacciato di usar la forza per assicurarselo. Di fronte a queste tensioni, il Partito Democratico Progressista (DPP) taiwanese si è trovato a dover contrastare le mosse del Partito Popolare di Taiwan, che spinge per una politica più conciliante verso la Cina.
Il tempo dirà se Threads continuerà a essere un luogo di ritrovo per chi desidera un cambiamento democratico a Taiwan, o se le restrizioni e le censure future limiteranno la sua efficacia come strumento di mobilitazione sociale.