Si pensava che l’intelligenza artificiale (AI) avrebbe potuto destabilizzare profondamente le elezioni americane, trasformandole in un terreno di scontro ad alta tecnologia. Tuttavia, anziché alterare significativamente i risultati elettorali, l’AI ha avuto un impatto diverso: ha contribuito a minare la fiducia nelle istituzioni e ha ulteriormente accentuato la polarizzazione politica.
Un ecosistema informativo inquinato
I ricercatori dell’Istituto per il Dialogo Strategico (ISD) hanno rilevato che l’aumento rapido dei contenuti generati dall’AI ha creato “un ecosistema informativo fondamentalmente inquinato” in cui gli elettori faticano sempre di più a distinguere ciò che è finto da ciò che è reale. “L’AI ha cambiato le elezioni? No”, ha detto Hany Farid, professore di Berkeley che studia la propaganda digitale e la disinformazione. “Ma come società, ora viviamo in una realtà alternativa… stiamo discutendo se due più due fa quattro”.
I ricercatori dell’ISD hanno raccolto oltre un milione di post sui social media relativi all’AI e alle elezioni, pubblicati su X, YouTube e Reddit e visualizzati complessivamente miliardi di volte, analizzando poi un campione casuale di 300 di essi. Hanno rilevato che le piattaforme non etichettavano né rimuovevano con regolarità i contenuti generati dall’AI. Inoltre, gli utenti che cercavano di stabilire se un contenuto fosse generato dall’AI si sbagliavano nel 52% dei casi con molti utenti che sovrastimavano le proprie capacità di discernimento.
Un punto cruciale emerso dall’analisi dell’ISD è che quasi il 45% dei post sull’uso dell’AI nelle elezioni insinuava che l’opposizione stesse sfruttando massicciamente questa tecnologia, minando la credibilità di ogni suo post. Questo ha alimentato un clima mediatico di incertezza, dove la verità è diventata sempre più sfumata.
I deepfake nella campagna elettorale
I deepfake sono contenuti multimediali, principalmente video e audio, creati o modificati attraverso l’AI per rappresentare persone reali che fanno o dicono cose che in realtà non hanno mai fatto o detto. Durante la campagna elettorale, questa tecnologia è stata ampiamente usata per creare contenuti falsi. Ad esempio, a gennaio è stata diffusa una registrazione che imitava la voce del presidente Joe Biden per scoraggiare gli elettori del New Hampshire dal partecipare alle primarie del partito democratico. La Federal Communications Commission ha sanzionato l’ideatore di questa mossa con una multa da 6 milioni di dollari.
Un altro esempio si è verificato a luglio, quando Elon Musk ha condiviso su X (ex Twitter) un audio deepfake della vicepresidente Kamala Harris, nel quale celebrava il presunto ritiro di Biden dalla corsa elettorale. Il post ha superato i 100 milioni di visualizzazioni e non includeva alcuna etichetta che avvertisse dell’uso dell’AI. L’intelligenza artificiale è stata inoltre impiegata per creare immagini satiriche controverse, come quelle di Trump in divisa nazista o di Harris raffigurata in modo volgare.
Ad agosto, Trump ha condiviso immagini generate dall’AI di fan di Taylor Swift che sembravano sostenerlo. Nello stesso mese, il candidato repubblicano ha detto, mentendo, che le foto di Harris che salutava una grande folla a un comizio a Detroit erano state create con l’AI. Molti dei suoi sostenitori gli hanno creduto, un fenomeno che gli esperti chiamano “dividendo del bugiardo”: si tratta di una dinamica in cui una figura pubblica può gettare dubbi su affermazioni vere o immagini autentiche, amplificando la confusione e la sfiducia.
Nonostante molti stati americani abbiano introdotto leggi per punire chi utilizza l’AI per scopi ingannevoli in ambito politico, gran parte di questi contenuti è rimasta online, evidenziando le difficoltà di controllo e regolamentazione nel contesto delle nuove tecnologie.
AI e campagne di influenza estere
Anche gli attori di influenza straniera hanno utilizzato l’AI fino alle ultime ore delle elezioni, diffondendo accuse infondate di frode elettorale in stati chiave come l’Arizona e immagini false di leader mondiali come il presidente ucraino Zelensky che esortava gli elettori a votare per Harris, secondo l’agenzia di monitoraggio della disinformazione NewsGuard. Tuttavia, non ci sono prove che queste attività malevole abbiano avuto un “impatto concreto” sul processo di voto, ha detto Jen Easterly, direttore della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency.
L’AI ha influenzato le elezioni in UK e EU?
Secondo una ricerca di settembre dell’Alan Turing Institute, il centro nazionale britannico per la data science e l’intelligenza artificiale, “Non ci sono prove che l’AI abbia influenzato l’esito delle elezioni“, in riferimento all’esito delle elezioni in Gran Bretagna e nell’Unione Europea. “Ma siamo ancora preoccupati per l’erosione persistente della fiducia in ciò che è reale e ciò che è falso nei nostri spazi online.”
L’AI mette tutto in dubbio
Sebbene l’AI non abbia influito direttamente sulle scelte elettorali, ha profondamente destabilizzato la percezione della realtà. La crescente diffidenza verso ciò che è autentico e ciò che è artificiale sta trasformando il rapporto delle persone con l’informazione, amplificando i pregiudizi e alimentando una polarizzazione che rischia di indebolire ulteriormente il panorama mediatico.