La supremazia digitale della destra 

Di il 08 Novembre, 2024
creator di destra trump
Dai finanziamenti alla creazione di piattaforme alternative, fino alla rete di influencer: i conservatori dominano la rete e trionfano nella guerra online

La rete di influencer conservatori ha giocato un ruolo chiave nella vittoria di Trump. I creator di destra, come sottolinea la giornalista Taylor Lorenz, hanno contribuito a diffondere i messaggi della campagna repubblicana, permettendo ai conservatori di stabilire un contatto diretto con il pubblico. Al contrario, i democratici sembrano incapaci di creare una rete simile: i creator progressisti non ricevono grandi finanziamenti, faticano a crescere e si trovano privi di una piattaforma che amplifichi le loro voci. Questa asimmetria di risorse lascia la sinistra incapace di competere nella guerra digitale.

Perché i creator conservatori hanno vinto la guerra online?

La destra ha saputo costruire una solida infrastruttura di sostegno per i creator conservatori. Donatori facoltosi e organizzazioni come Turning Point USA, PragerU e The Daily Wire finanziano giovani creator e offrono piattaforme che amplificano i loro messaggia. Questo supporto crea una rete di contenuti che si alimenta continuamente, permettendo ai creator conservatori di raggiungere nuovi pubblici grazie a ingenti fondi.

Inoltre, per sfuggire alla censura sulle piattaforme tradizionali, i conservatori hanno creato un vero e proprio ecosistema alternativo su social come Rumble, DLive e Locals. Tutte piattaforme che offrono agli influencer conservatori l’opportunità di pubblicare senza restrizioni, favorendo la monetizzazione dei contenuti e una libertà di espressione che attira il pubblico. 

Le difficoltà dei progressisti online

Secondo Lorenz, gli influencer progressisti non trovano appoggio da donatori facoltosi o dalle istituzioni democratiche, perché le loro idee sfidano gli interessi dei grandi capitali. Di conseguenza, senza una struttura di supporto, la battaglia online della sinistra dipende dal crowdfunding e dalle donazioni occasionali, che risultano inefficaci contro la potente rete dei conservatori.

Inoltre, i due partiti hanno adottato approcci radicalmente diversi nella comunicazione online, riflettendo anche stili personali opposti: Trump è diretto, energico, spesso teatrale, incarnando un’attitudine “brat” che cattura subito l’attenzione. Harris, al contrario, appare più composta, elegante e controllata, incarnando uno stile “demure” che risulta equilibrato ma meno provocatorio. 

Probabilmente, è più facile promuovere un’immagine audace e dinamica come quella di Trump rispetto a uno stile che rischia di sembrare più tradizionalista e meno coinvolgente. Le piattaforme mainstream, infatti, tendono a favorire contenuti che suscitano alta interazione, spesso legata a emozioni forti come rabbia o indignazione, un terreno particolarmente fertile per la retorica conservatrice, ma sterile per i progressisti, che non sono riusciti a trovare un modo efficace per presentarsi online. Nel dubbio, hanno preferito mantenere la loro integrità.

A rendere ancora più complessa la situazione è stata la scelta dei democratici di non mostrare interesse verso i creator indipendenti progressisti, preferendo figure fedeli all’ideologia del partito. Durante le campagne, infatti, i democratici hanno spesso ignorato le voci più critiche verso le loro politiche, preferendo mantenere relazioni con influencer più allineati al partito. Questa distanza “dal popolo” ha creato una frattura con un elettorato che si è sentito poco rappresentato.

E ora?

L’impossibilità di competere con l’ecosistema conservatore, continua Lorenz, lascia la sinistra senza strumenti per contrastare l’influenza della destra sui media digitali. Il risultato è un panorama mediatico sbilanciato, in cui i creator di destra possono crescere e diffondere rapidamente le proprie idee, mentre gli influencer progressisti lottano invano. Senza un cambiamento significativo nel sostegno istituzionale e finanziario, sarà improbabile che la sinistra possa competere sullo stesso livello nella guerra digitale.

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