La strana cena dell’Associazione dei corrispondenti della Casa Bianca

Di il 28 Aprile, 2025
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Trump ha rifiutato l'invito all'evento e la presidente dell'organizzazione, Eugene Daniels, ha cancellato l'intervento della comica Amber Ruffin per non alimentare tensioni politiche

Alla fine, anche l’iconica cena annuale organizzata dall’Associazione dei corrispondenti della Casa Bianca a Washington si è adeguata alla nuova normalità imposta dalla seconda amministrazione di Donald Trump nei confronti dei giornali e ha scelto di trasformarsi in qualcos’altro.

Definita il “nerd prom”, l’evento che si è tenuto sabato 26 aprile ha sempre rappresentato un momento fondamentale di democrazia, a cui il presidente degli Stati Uniti in carica partecipava, intervenendo sul palco e incassando le battute che presentatori e comici di spicco gli riservavano.

Come sottolinea l’ex speechwriter di Barack Obama, David Litt, sulla newsletter The Contrarian, alla cena di quest’anno sono scomparsi i due elementi cardine: la disponibilità del presidente degli Stati Uniti a scherzare su se stesso e quella di un comico a scherzare sul presidente.

Non è accaduto nulla di tutto questo.

Trump, ancora una volta – la quarta finora, tra il suo primo e secondo mandato – ha disertato l’appuntamento. La presidente dell’associazione Eugene Daniels, dal canto suo, ha cancellato la performance in programma della comica Amber Ruffin per evitare che l’evento fosse incentrato “sulla politica della divisione, ma interamente sulla premiazione dei nostri colleghi per il loro lavoro straordinario”.

Una cena per ogni testata

Il New York Times scrive che, per evitare che diventasse troppo noioso, l’evento è diventato molto più di una cena: diverse feste a Washington e poi, ancora, colazioni, brunch e brindisi per tutto il weekend.

Così anche il contesto si è trasformato.

Secondo Jon Lovett, anch’egli autore dei discorsi per Obama, un fine settimana così denso di appuntamenti ha un significato importante, perché testimonia che anche in assenza del presidente, i professionisti della comunicazione vogliono incontrarsi e scambiarsi opinioni.

Tammy Haddad, consulente dell’Associazione, ha sostenuto che “la politica ha vinto sui media”, nel senso che gli eventi mondani organizzati sono diventati un luogo in cui discutere questioni politiche.

Alla festa organizzata da Ben Smith, che ha fondato Semafor quasi tre anni fa, nella lista di mille ospiti c’era anche Bill de Blasio, ex sindaco di New York.

A un evento promosso da Axios, ha partecipato Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca.

Leavitt ha dichiarato che la morsa dell’amministrazione sui media ha l’obiettivo di espandere il primo emendamento, e non di limitarne l’applicazione.

 

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Hamish McKenzie, co-fondatore di Substack, ha persino organizzato una controcena in concomitanza di quella dell’Associazione, auspicando la nascita di un “nuovo ordine” di voci indipendenti e in un ecosistema mediatico rinnovato.

C’è anche chi ha criticato l’atmosfera lobbistica ed elitaria che si respirava tra champagne e ostriche.

Per esempio Erik Wemple, del Washington Post, ha descritto le stanze piene di giornalisti come “ambienti per ricchi”, perciò parte del lavoro è proprio stare al centro del gossip.

Dalla Cnn, Jake Tapper ha sentenziato che, dopo i primi cento giorni della nuova amministrazione, “non c’è davvero molto da festeggiare”.

 

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I premiati del 2025

I premi di 2.500 dollari sono stati consegnati da Abby Philipp della Cnn.

Tra i premiati, Rachel Scott della sezione news della Abc per la copertura dell’attentato a Trump durante la campagna in Pennsylvania del luglio 2024.

Doug Mills ha vinto per la sezione di fotogiornalismo, per le immagini di resoconto della presidenza di Joe Biden pubblicate per il New York Times.

Il premio Aldo Beckman Award per l’eccellenza nel giornalismo l’ha vinto Alex Thompson di Axios, per come ha raccontato il dibattito Biden vs. Trump.

Alla Reuters il riconoscimento Katherine Graham per le inchieste più significative e coraggiose, grazie ai reportage sulla piaga del fentanyl in America.

Anthony Zurcher, corrispondente della Bbc, ritirando il premio dell’Inaugural Center for Integrity in News Reporting ha ribadito l’importanza in questo momento storico di non avere paura nell’essere media imparziali.

Sulla stessa scia il discorso di Daniels, che ha dichiarato come “in America la verità sia complessa e difficile” e i giornalisti non siano nemici del popolo, ma lo servono con integrità e dedizione.

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