La Russia vieta l’ennesimo social: è il turno Discord

Di il 10 Ottobre, 2024
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Il blocco della popolare piattaforma, molto utilizzata dall'esercito russo, ha riacceso il dibattito sull'isolamento digitale del Paese

La Russia ha vietato Discord, una popolare piattaforma social americana, suscitando il malcontento dell’esercito russo che ha ampiamente utilizzato l’app per coordinare le unità sul campo di battaglia in Ucraina. La decisione, firmata dall’agenzia governativa Roskomnadzor, evidenzia un grave fallimento tecnologico all’interno delle forze armate russe, che dopo più di due anni di conflitto non sono riuscite a sviluppare un sistema di comunicazione sicuro, continuando invece a fare affidamento su piattaforme private come Discord e Telegram.

Il malcontento dei militari russi

Il divieto ha riacceso un dibattito su come la macchina burocratica russa continui a ostacolare gli sforzi militari. Gli influencer a favore dell’invasione, molti dei quali hanno un contatto diretto con le unità che combattono in Ucraina, hanno deriso la mossa, dicendo che la decisione di bloccare Discord ha colto di sorpresa le truppe russe, lasciandole senza alternative adeguate. 

Discord

Discord è stata creata per fornire ai gamers e agli appassionati di eSport una piattaforma affidabile per la comunicazione durante le sessioni di gioco. Le sue caratteristiche principali, come lo streaming audio tra grandi gruppi e la possibilità di condividere lo schermo, si sono rivelate utili tanto per i gamers concentrati ad abbattere nemici online, quanto per i soldati nella guerra reale. I video sul campo, infatti, sono spesso visibili sugli schermi nei centri di comando delle unità russe.

L’isolamento digitale della Russia

Roskomnadzor, che da anni conduce una crociata per vietare le piattaforme online occidentali e creare un “internet sovrano”, ha scritto in un comunicato che l’accesso a Discord è stato limitato “per prevenire l’uso di Discord per scopi terroristici ed estremisti, il reclutamento di cittadini per compierli e la vendita di droga”.

Il mese scorso, infatti, un tribunale di Mosca ha multato la società americana per non aver rimosso alcuni contenuti illegali. Roskomnadzor ha successivamente chiesto a Discord di rimuovere quasi mille canali che includevano pornografia infantile e messaggi di estremisti. 

Mentre alcuni funzionari sostengono Roskomnadzor per la sua posizione inflessibile contro i prodotti IT occidentali, altri sottolineano che la Russia non ha un software alternativo in grado di eguagliare le capacità di Discord. 

Oltre a mirare ai contenuti dannosi, Roskomnadzor ha anche fatto pressione sui giganti dell’informatica occidentale affinché rispettassero le leggi sulla censura del Paese approvate poco dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Secondo le leggi russe, criticare la guerra, i funzionari militari o governativi, sostenere i diritti gay o condividere contenuti dell’opposizione può essere punito dalla legge e considerato “un incitamento all’estremismo”.

Anche altre grandi aziende come Google e Apple, sono state coinvolte in procedimenti giudiziari con le autorità russe, mentre l’accesso a YouTube è stato rallentato nel tentativo di indirizzare gli utenti verso l’alternativa governativa.

La mancanza di moderazione su Discord in Turchia

Negli ultimi mesi, la piattaforma Discord è stata criticata e bannata anche in Turchia per l’enorme quantità di messaggi che elogiavano un giovane di 19 anni, responsabile dell’omicidio di due donne, suscitando indignazione pubblica e accuse di mancanza di moderazione da parte del social. L’episodio ha portato alla diffusione dell’hashtag #ChiudiDiscord, che è diventato virale. Inoltre, sono aumentate le segnalazioni degli utilizzi illeciti della piattaforma, con accuse di abusi sui minori e di estorsione di materiale privato.

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