La Russia sta intensificando gli sforzi per influenzare le elezioni presidenziali statunitensi a favore di Donald Trump, nonostante le azioni federali contro le campagne russe di disinformazione. Le operazioni del Cremlino puntano a creare e a diffondere fake news riguardanti l’immigrazione e a screditare la candidata democratica Kamala Harris, Vicepresidente degli Stati Uniti. Le accuse contro di lei spaziano dai presunti legami con l’industria farmaceutica che la porterebbero a sostenere i farmaci che bloccano la pubertà ai presunti segni di Alzheimer. Secondo gli ufficiali dell’intelligence, la Russia sostiene Trump perché spera che il tycoon riduca il supporto all’Ucraina.
I bot russi e gli influencer pagati
Nonostante i procuratori federali abbiano preso provvedimenti verso la rete russa che pagava un gruppo di influencer di estrema destra fino 100.000 dollari a settimana per diffondere false informazioni negli Stati Uniti, le operazioni del Cremlino non si sono fermate. Continuano a promuovere teorie del complotto, come il falso racconto sugli immigrati haitiani in Ohio che mangiano animali domestici. Queste fake news, nate da semplici dicerie, sono state amplificate online, anche dallo stesso Trump, con l’obiettivo di dividere l’opinione pubblica sui temi legati all’immigrazione.
Un tweet del 24 settembre che rimandava a una falsa notizia sugli haitiani, proveniente da un sito che si spacciava per Fox News, ad esempio, aveva ottenuto più di 900 retweet e nessun “mi piace” in due giorni, un modello che secondo i ricercatori di disinformazione suggerisce un’amplificazione automatizzata da parte di bot. La storia — intitolata “Attenti a Bambini, Gatti e Auto: gli Haitiani Alieni Vogliono Prendere Tutto da Voi” — andava oltre le falsità diffuse da Trump, affermando che un gatto scomparso “era stato visto poi macellato come una carcassa di vitello in una tana di migranti“. In realtà, il gatto è emerso illeso nel seminterrato del suo proprietario.
I tentativi federali per contrastare la disinformazione russa
Le autorità statunitensi stanno cercando di contrastare le operazioni “Doppelganger” del Cremlino e hanno già sequestrato domini web con articoli pieni di fake news su versioni contraffatte di note testate giornalistiche come Fox News e Washington Post, incluse affermazioni riguardanti una presunta “complicità criminale” dei Servizi Segreti nel più recente tentativo di assassinare Trump.
Una falsa notizia di un sito che si spacciava per il Post descriveva il fallimento delle autorità nel fermare il secondo presunto assassino di Trump come una “vera collusione criminale” e affermava che il sospetto era su “un fascista che condivide le posizioni dei nazisti ucraini.” Quel post aveva più di 800 retweet e nessun “mi piace“. Gli account sono stati identificati dal gruppo di ricerca attivista Antibot4Navalny.
L’FBI ha presentato un documento in cui descriveva una campagna di influenza condotta dalla Russia. Questo documento conteneva molte informazioni e dettagli su come la Russia stesse cercando di influenzare l’opinione pubblica. Dopo la pubblicazione, alcuni membri della rete di disinformazione hanno iniziato a sostenere che al contrario gli esperti avessero concluso che l’Ucraina fosse dietro a queste operazioni di influenza, per confondere le idee.
La Russia ha da molto preso di mira Bellingcat – un collettivo investigativo che ha smascherato operazioni russe in passato – e il suo fondatore Higgins. Il Cremlino sta lavorando sempre di più per screditare il loro lavoro e per danneggiare la reputazione di Kamala Harris.
Gli esperti di disinformazione, come Clint Watts di Microsoft, avvertono che questi attacchi potrebbero intensificarsi con l’avvicinarsi del giorno delle elezioni, rendendo il pubblico ancora più vulnerabile. Gli analisti sottolineano che il vero impatto di queste campagne potrebbe essere difficile da valutare, ma la proliferazione di menzogne rende più difficile per il pubblico distinguere la verità.