La Nazionale di Rugby in campo contro il tumore della prostata metastatico

Di il 11 Aprile, 2024
Pfizer Italia lancia la campagna “MEN’S PRO”Pfizer con la Federazione Italiana Rugby e l’Associazione Europa Uomo per la diagnosi precoce del tumore della prostata metastatico, che riguarda più mezzo milione di maschi italiani, il 5% dei quali colpiti dalla sua forma più grave

Pfizer ha lanciato la campagna di sensibilizzazione e informazione “MEN’S PRO”, in collaborazione con la Federazione Italiana Rugby e l’Associazione Europa Uomo, per sostenere le persone con tumore prostatico (+14% di nuovi casi nell’ultimo triennio) e sensibilizzare la popolazione maschile sui rischi di quello che in medicina viene considerato un big killer. Per sconfiggere il quale occorre un lavoro di squadra fatto di esperti – oncologi e urologi, nutrizionisti, sessuologi e psicologi – che aiutino i pazienti nelle diverse fasi della malattia e li facciano sentire parte di un team. E questo anche attraverso il coinvolgimento della Nazionale Italiana di Rugby, i cui giocatori sono stati i protagonisti di una campagna multi-soggetto, nella quale – insieme a pazienti e caregiver – si amplifica il messaggio che, anche con questo tumore, non si è mai soli. La campagna verrà veicolata attraverso un sito dedicato (www.menspro.it) e un piano di comunicazione media e social che prevede la diffusione, oltre che dei visual realizzati con la Nazionale Italiana di Rugby, anche di contenuti di approfondimento, a cura della squadra di specialisti in oncologia, urologia e di altre discipline coinvolti nell’iniziativa.

Il carcinoma prostatico è il tumore più frequente nella popolazione maschile nei Paesi occidentali e, in Italia, rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili, con 41.000 nuove diagnosi nel 2023. Ad oggi – secondo le stime del Reparto Epidemiologia dei Tumori del Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità – sono 564.000 gli Italiani che convivono con una diagnosi di tumore della prostata e di questi oltre il 5%, come dato di prevalenza, soffre della sua forma più grave, il tumore della prostata metastatico.

“Sono la prevenzione e la disponibilità di strumenti diagnostici sempre più precisi a rendere, oggi, il tumore alla prostata uno dei più curabili – precisa Sergio Bracarda, oncologo, Presidente nazionale della Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO)prima si individua il problema, più alte sono le probabilità di guarire, anche attraverso terapie poco invasive. Lo stesso aumento dell’incidenza è legato alla maggiore probabilità di diagnosticare questa neoplasia attraverso controlli periodici di esami come il PSA, che vanno effettuati con una frequenza variabile a seconda delle fasce d’età e della storia personale del paziente dopo adeguata informazione sul rischio di diagnosticare anche forme non aggressive di malattia”.

La Campagna “MEN’S PRO” invita soprattutto a non trascurare la salute dell’apparato urogenitale: “Proprio perché è così diffuso, il tumore alla prostata non deve essere sottovalutato – raccomanda Alberto Briganti, Professore Ordinario di Urologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele – Sappiamo che ha un’incidenza maggiore nella fascia over 50, anche se viene considerato da molti come una malattia tipica della terza età. Circa due terzi dei tumori di questo tipo sono infatti diagnosticati in persone con più di 65 anni: un dato molto significativo dato che stiamo assistendo ad un invecchiamento generale della popolazione e, quindi, alla sempre maggiore presenza di fattori di rischio. Conoscere i principali fattori di rischio, non solo l’età, ma anche la familiarità, la predisposizione genetica e i cosiddetti fattori ambientali, cioè quelli legati agli stili di vita come obesità, sedentarietà e fumo, è quindi fondamentale sia per una corretta prevenzione, sia per affrontare questa neoplasia tempestivamente, grazie al lavoro di team multidisciplinari e a trattamenti sempre più personalizzati”.

Per Claudio Talmelli, Presidente Nazionale Europa Uomo, il coinvolgimento della Nazionale Italiana di Rugby, sport tradizionalmente legato alla salute uro-genitale maschile, serve a “dimostrare che, anche con una diagnosi di tumore alla prostata, la partita è tutta da giocare. E che pazienti e caregiver possono davvero contare sull’appoggio di una squadra forte in cui, proprio come nel rugby, ognuno ha il proprio ruolo in relazione agli altri e alla tattica da attuare”.

Biagio Oppi, direttore comunicazione esterna di Pfizer Italia, ha sottolineato l’impegno dell’Azienda nella ricerca di soluzioni terapeutiche proprio nell’ambito del tumore alla prostata metastatico e la precisa responsabilità di Pfizer di “promuovere azioni di sensibilizzazione versola popolazione, in particolare quella maschile. L’oncologia – ha ricordato – è per noi strategica: abbiamo infatti concentrato il 40% dei nostri investimenti in Ricerca e Sviluppo sull’avanzamento di terapie innovative contro il cancro, con oltre 45 programmi in sviluppo e più di 25 nuove indicazioni in arrivo nei prossimi anni”.

A marzo, Pfizer Italia è stata protagonista anche di una campagna nata per fornire un sostegno concreto ai pazienti con mieloma multiplo e a coloro che se ne prendono cura. In collaborazione con AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfoma e Mieloma, l’Azienda ha lanciato “MMAREA – Il Mieloma Mul-tiplo. Onda dopo Onda” con l’obiettivo di informare, supportare e insegnare come gestire tutte le fasi della malattia, dal momento della diagnosi in poi. Il tono scelto per la campagna è, volutamente, all’insegna dell’immedesimazione e, soprattutto, dell’empatia, per aiutare i pazienti a non sentirsi mai soli e per infondere loro coraggio, esortandoli a non perdere mai la speranza.

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