La gen Z usa RocaNews per informarsi

Di il 08 Aprile, 2025
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Il suo format di notizie brevi, neutrali e coinvolgenti condivise su Instagram, newsletter e app sta conquistando i giovani – e il loro portafoglio

RocaNews è una startup americana fondata nel 2020 da tre amici poco più che ventenni – Billy Carney, Max Towey e Max Frost – che, delusi dal modo in cui le notizie venivano trattate durante la pandemia di Covid-19, hanno deciso di creare un’alternativa. 

Oggi il sito conta oltre due milioni di lettori abituali. La loro scommessa, insomma, sembra vinta.

RocaNews ha iniziato a generare profitti a ottobre del 2024, a dimostrazione che anche i giovani sono disposti a pagare per l’informazione, se proposta in modo innovativo, accessibile e credibile.

Less is more

La filosofia di RocaNews si basa su semplicità e neutralità.

Il loro approccio è less is more, ovvero raccontare solo ciò che serve sapere, senza sensazionalismi, opinioni forzate o articoli chilometrici, sottolinea Press Gazette.

“I giovani non cercano necessariamente un’opinione, ma vogliono sapere cosa sta succedendo nel mondo senza dover leggere duemila parole di commento”, spiega Billy Carney.

Da qui nasce l’idea di un’informazione più asciutta, diretta e accattivante a livello visivo, distribuita lì dove la gen Z passa più tempo: Instagram, newsletter e YouTube.

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Foto: Unsplash.

All-in su Instagram

Nelle fasi iniziali della startup, i fondatori hanno sperimentato varie strade senza troppo successo. Poi hanno sposato l’idea di puntare tutto su Instagram, il social che loro stessi usavano di più.

Ma, a differenza di altri media, non hanno cercato di portare gli utenti fuori dalla piattaforma con il classico “link in bio”.

Hanno invece costruito dei contenuti completi all’interno del feed, usando caroselli di immagini, meme e grafiche intuitive per raccontare le notizie senza costringere le persone a uscire dall’app.

Oggi l’account Instagram di RocaNews conta 1,6 milioni di follower.

 

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Asso nella manica

Altro pilastro del successo è l’applicazione, lanciata circa 18 mesi fa e progettata come una piattaforma di news con gamification, sul modello di Duolingo.

Leggendo le notizie, gli utenti guadagnano punti esperienza – XP –, sbloccano livelli e nuove funzionalità.

Circa il 35% degli utenti paga per accedere a contenuti e funzioni extra, segno che l’idea sta funzionando.

Chi utilizza l’app nei primi giorni ha un tasso di fidelizzazione dell’80% a distanza di un anno. Un risultato sorprendente in un panorama dove le app faticano spesso a trattenere utenti.

Se vale, si paga

RocaNews invia due newsletter giornaliere, una gratuita con un riepilogo delle notizie principali e una a pagamento – lanciata questo febbraio – che approfondisce un tema specifico.

Contrariamente a quanto si pensava, i giovani stanno dimostrando di essere disposti a pagare per contenuti di qualità. Più di mille persone si sono iscritte alla newsletter premium nel primo mese.

“Ci hanno sempre detto che i giovani non avrebbero mai pagato per le notizie – dice Carney – ma forse il problema era che non c’erano brand di cui si fidassero davvero”.

A differenza di molte testate tradizionali, RocaNews non ha un sito di informazione vero e proprio.

La scelta, in apparenza controcorrente, nasce dalla volontà di costruire un modello nuovo e libero dai vincoli del passato.

Questo ha permesso di focalizzarsi sull’esperienza dell’utente e su una comunicazione diretta, costruendo un rapporto di fiducia con la community.

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Un esempio del fenomeno della pororoca. Foto: Flickr.

Sull’onda della gen Z

Il nome “Roca” si ispira alla Pororoca, un’onda di marea capace di risalire il Rio degli Amazzoni per oltre 13-14 chilometri e che può essere cavalcata con il surf – una metafora perfetta dell’ambizione del brand, che vuole coinvolgere a tutto tondo le persone con un nuovo tipo di informazione.

L’obiettivo dichiarato è diventare il principale punto di riferimento per gli under 40 negli Stati Uniti, superando i giganti del settore, nel cuore – più che nei numeri – delle nuove generazioni.

In un panorama editoriale in crisi e spesso incapace di parlare davvero ai giovani, RocaNews dimostra che un altro modo di fare informazione è possibile.

Occorre ascoltare, innovare e avere il coraggio di cambiare le regole del gioco.

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