I funzionari del governo cinese stanno testando i modelli linguistici delle aziende di intelligenza artificiale per garantire che rispettino i “valori socialisti fondamentali”. La Cyberspace Administration of China (CAC), ente di controllo di Internet, ha imposto a grandi aziende tecnologiche e start-up, incluse ByteDance, Alibaba, Moonshot e 01.AI., di sottoporsi a una revisione governativa obbligatoria dei loro modelli di AI.
Secondo fonti informate, questo processo prevede la valutazione delle risposte di un modello linguistico ad una serie di domande, molte delle quali riguardano argomenti politicamente sensibili in Cina e il presidente Xi Jinping. Sono state coinvolte nel lavoro tutte le sedi locali del CAC, sia per la revisione dei dati di addestramento che per altri aspetti della sicurezza.
Un’iniziativa da cui emerge il più rigoroso regime normativo al mondo per l’intelligenza artificiale e i suoi contenuti, e che evidenzia l’impegno di Pechino nel disciplinare l’uso della tecnologia per eliminare i dissidenti. Le linee guida del CAC, stabilite a febbraio, richiedono alle aziende di AI di monitorare migliaia di parole chiave e domande sensibili che possono minacciare i “valori socialisti fondamentali”, aggiornando continuamente il loro database.
Parallelamente, Pechino ha sviluppato un chatbot di intelligenza artificiale basato su “Xi Jinping Thought on Socialism with Chinese Characteristics for a New Era”. Nonostante la rigorosa censura, il CAC ha impostato limiti sul numero di domande che i chatbot possono rifiutare durante i test di sicurezza, stabilendo che non più del 5% dovrebbero essere respinte.
Gli esperti cinesi hanno elogiato ByteDance per il suo progresso nello sviluppo di AI in grado di rispecchiare efficacemente le posizioni politiche di Pechino. In un test condotto dall’Università Fudan, ByteDance ha ottenuto un notevole “tasso di conformità alla sicurezza” del 66,4%, superiore al 7,1% registrato dal GPT-4 di OpenAI nello stesso contesto.
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