Con il calo degli utenti su X e la crescente insoddisfazione verso la direzione presa dalla piattaforma, molti progressisti si stanno rifugiando su Bluesky, la nuova app lanciata con il supporto di Jack Dorsey, fondatore di Twitter, che mette in dubbio la possibilità dell’esistenza di spazi digitali inclusivi.
“Attualmente esiste un grande pericolo: che i social media si frammentino in spazi digitali di estrema destra ed estrema sinistra, generando più odio e dividendo la nostra società”.
Scrisse Elon Musk nell’ottobre del 2022, quando acquisì il social precedentemente conosciuto come Twitter, sottolineando la necessità di uno “spazio digitale comune” che fosse “accogliente per tutti“, e non un “caos senza regole“.
Gli utenti di X stanno diminuendo
Eppure, in seguito alla direzione che il social – ora chiamato X – e il suo proprietario hanno preso, si sta verificando un vero e proprio esodo dalla piattaforma. I dati di Similarweb mostrano che traffico è diminuito visibilmente, specialmente nel Regno Unito, dove gli utenti attivi giornalieri sono passati da 8 milioni di un anno fa a circa 5,6 milioni oggi. Oltre un terzo di questo calo è avvenuto a causa dei disordini estivi in Gran Bretagna, causati dalle violenti proteste xenofobe dell’estrema destra lo scorso agosto, in seguito alle quali Musk ha commentato su X che “la guerra civile è inevitabile”.
Lo stesso sta accadendo altrove, non solo nei Paesi in cui la piattaforma è stata vietata, come in Brasile, ma anche negli Stati Uniti in cui gli utenti attivi sono diminuiti di circa un quinto in 16 mesi.
Le alternative ad X
Gli ex-utenti di X si stanno rivolgendo a piattaforme alternative come Mastodon, che però si è rivelata troppo tecnica, Threads di Meta, e Bluesky, la piattaforma lanciata con l’aiuto del fondatore di Twitter, Jack Dorsey. Anche se Threads vince in termini di numeri assoluti, Bluesky è cresciuta più rapidamente nelle ultime sei settimane, consolidandosi come la prima scelta di giornalisti, esperti di politica, accademici e intellettuali progressisti.
Bluesky: una bolla per i progressisti
Secondo la giornalista del Financial Times Jemima Kelly, il fatto che esista uno spazio digitale per i progressisti è rischioso poiché così si crea una sorta di camera dell’eco che raccoglie e diffonde esclusivamente opinioni simili tra loro. Kelly ha notato che molti elogiano Bluesky per la sua somiglianza al “vecchio Twitter“, il che per lei è molto simbolico: nei primi tempi di Twitter, infatti, i progressisti erano in numero molto maggiore rispetto ai conservatori, ma questa quota è diminuita drasticamente da quando Musk ha preso il controllo.
Secondo il British Election Study, nel periodo precedente alle elezioni del 2015 e 2019 in UK, circa il 30% dei britannici più progressisti pubblicava post di politica sulla piattaforma. Quest’anno, mentre i conservatori hanno mantenuto la stessa propensione a postare, la quota di progressisti che scrive su X si è dimezzata al 15% e presumibilmente questa percentuale è ancora più bassa dopo i disordini nel Regno Unito di questa estate.
Jemima Kelly osserva che è comprensibile che molti preferiscano una piattaforma dove gli utenti condividono la stessa visione del mondo, ma ciò mette in discussione l’esistenza di una “piazza digitale” inclusiva. Secondo la giornalista, colui che ci aveva avvertito del rischio di frammentazione delle piattaforme social, è ironicamente diventato il principale responsabile delle divisioni politiche online.