Influencer e contratti commerciali: la sentenza del Tribunale di Roma

Di il 28 Maggio, 2024
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Il Tribunale di Roma ha ritenuto l’attività degli influencer qualificabile come attività di agente di commercio, imponendo una radicale trasformazione nella stipula dei contratti fino ad oggi seguite dalle aziende

Nel panorama socio-economico attuale, sempre più orientato verso il digitale, la figura degli influencer ha acquisito una rilevanza crescente. Questi individui, attraverso i loro profili sui social media, sono in grado di promuovere prodotti e servizi a una vasta audience globale con un semplice click. La loro notorietà e capacità di influenzare le decisioni d’acquisto hanno spinto molte aziende a collaborare con loro, trasformando i follower degli influencer in clienti fedeli.

La sentenza del Tribunale di Roma

Una recente sentenza del Tribunale di Roma (n. 2615 del 4 marzo 2024) potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui le aziende contrattualizzano gli influencer. La Corte ha confermato una ispezione della Fondazione Enasarco, che ha riqualificato alcune attività degli influencer come agenti di commercio ai sensi dell’art. 1742 c.c. e seguenti. Questo riconoscimento implica l’obbligo per le aziende di pagare contributi previdenziali e altri oneri associati agli agenti di commercio.

Elementi di rilevanza per la riqualificazione

Gli ispettori e il Tribunale hanno riscontrato che l’attività degli influencer non si limitava alla pubblicizzazione, ma includeva anche l’uso di link diretti e codici sconto che facilitavano l’accesso ai siti di e-commerce delle aziende. Questa modalità di promozione è stata considerata simile a quella degli agenti di commercio, che promuovono prodotti di un preponente in una zona determinata (in questo caso, una community di follower).

Inoltre, la stabilità e continuità del rapporto tra influencer e azienda, caratterizzata da contratti a tempo indeterminato e aggiornamenti periodici delle vendite, ha ulteriormente supportato la riqualificazione come agenti di commercio. Gli influencer ricevevano compensi basati sugli acquisti effettuati dai clienti influenzati dalle loro promozioni, elemento tipico dei contratti di agenzia.

Implicazioni per le aziende

Questa sentenza rappresenta un importante campanello d’allarme per tutte le aziende che utilizzano influencer per la sponsorizzazione dei loro prodotti. In assenza di un quadro normativo chiaro e definito, le modalità di svolgimento dell’incarico e la regolamentazione contrattuale sono cruciali per la qualificazione giuridica del rapporto, con significativi riflessi economici e sanzionatori.

Le aziende devono considerare attentamente questi aspetti per evitare complicazioni legali e finanziarie. La sentenza potrebbe spingere a una revisione delle pratiche di contrattualizzazione e gestione degli influencer, garantendo che siano conformi alle normative vigenti e riducendo il rischio di controversie future.

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