Il Washington Post produce i video pubblicati sui profili social del suo giornalista di punta su TikTok

Di il 03 Marzo, 2025
The Washington Post Headquarters. free wikimedia commons
Dave Jorgenson, tra i volti più famosi del quotidiano proprietà di Jeff Bezos sull'app, ha lanciato una nuova serie chiamata Local News International

Il Washington Post produce, Dave Jorgenson pubblica.

L’ultima novità nella testata proprietà di Jeff Bezos è la decisione del quotidiano di realizzare una nuova serie del suo volto più famoso su TikTok e lasciare che sia lo stesso Jorgenson a pubblicare i video sul suo profilo e non su quello del giornale.

Il nuovo prodotto si chiama Local News International ed è stato lanciato nelle scorse settimane. A oggi, il canale YouTube di Jorgenson presenta due video, entrambi della nuova serie.

Il Washington Post, quindi, produrrà la serie, mettendo a disposizione soldi e personale – come mostrato nel video di presentazione. La trasmissione vuole avere “un’atmosfera da telegiornale locale”.

Non è una scelta usuale quella fatta dal quotidiano diretto da Matt Murray.

Il dilemma Ezra Klein

Jorgenson è infatti una delle personalità più conosciute del giornale, soprattutto su TikTok, e lasciare che sfrutti le risorse della testata per poi pubblicare i video sui propri canali poiché, ha notato il giornalista ed esperto di innovazione nei media, Ryan Kellett, la testata si espone al rischio che Jorgenson “diventi più grande del brand stesso” e, se un domani lasciasse il giornale, potrebbe portarsi via con sé gran parte del suo pubblico.


È quello che Kellett ha chiamato il “problema Ezra Klein”, in riferimento all’editorialista che aveva lasciato proprio il Washington Post per fondare Vox nel 2014, insieme a Matthew Yglesias e Melissa Bell.

Secondo Bell, “superare la barriera tra testata e individuo è una delle cose più difficili per i media tradizionali”.

Si tratta del fenomeno che la giornalista Sella-Rosa Leinonen ha definito journo-influencer in una ricerca pubblicata dalla London School of Economics.

I media, scrive Leinonen, possono “aumentare la loro credibilità sfruttando i valori condivisi” con un pubblico di lettori più giovani, grazie alla comunicazione dei content creator.

Alcune di queste personalità sono giornalisti anche di lunga data e hanno costruito parte o tutta la propria visibilità sui social media.

free Wikimedia Commons Jeff_Bezos_at_Amazon_Spheres_Grand_Opening_in_Seattle_-_2018_(39074799225)_(cropped2)

Jeff Bezos, fondatore di Amazon e proprietario del Washington Post, nel 2018. Foto: Wikimedia Commons.

Jorgenson vs Washington Post

Se, in alcuni casi – pochi, in realtà -, i numeri sui social media dei journo-influencer sono così grandi da competere direttamente con le testate di riferimento, nel caso specifico non è così.

Jorgenson ha poco meno di 54mila iscritti sul suo canale YouTube, chiamato proprio Local News International, mentre l’account del Washington Post ne ha 2,74 milioni. Su TikTok, è a quota 57,6mila il primo e 1,8 milioni il secondo.

Per trovare la quadra migliore, ha sottolineato Kellett, bisogna assicurarsi che l’accordo soddisfi entrambi le parti in gioco e, soprattutto, specifichi in modo preciso quali siano gli strumenti attraverso cui una collaborazione simile può giovare a firma e giornale: “un link di ritorno, un invito a iscriversi o una registrazione a una newsletter”.

Il Nieman Lab, che ha scritto di questa partnership, ha sottolineato che Jorgenson è uno dei giornalisti che ha dichiarato di dimettersi se Jeff Bezos provasse a influenzare il suo lavoro.

Al momento, non sembra che questa sua posizione l’abbia penalizzato all’interno della redazione.

Devi essere loggato per lasciare un commento.